“I dati tendenziali sugli aumenti dei costi dell’energia sono noti e monitorati da tempo dagli addetti ai lavori: le variazioni delle bollette sono stabilite ogni trimestre dall’autorità per l’energia sulla base del costo delle materie prime come il gas e dal costo della CO2”, spiega il ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani. Il rischio è una crescita fino al 40%.
“Il governo è fortemente impegnato per la mitigazione dei costi delle bollette dovuti a queste congiunture internazionali e per fare in modo che la transizione verso le energie più sostenibili sia rapida e non penalizzi le famiglie”, spiega il ministro, ma questa parole non bastano per allontanare le preoccupazioni delle famiglie e aziende che temono in un’impennata dei prezzi.
Il premier Draghi, intervenendo al forum italo-tedesco ha detto: “Lo Stato deve essere pronto ad aiutare cittadini e imprese nell’affrontare i costi di questa complessa trasformazione” legata al Next Generation Ue, insomma la strada verso forme di energia più sostenibili è tutta in salita, ma gli sforzi per percorrerla non possono ricadere tutti sui cittadini.
“Non è possibile aspettare che le bollette della luce e del gas aumentino del 40% – ha detto il leader della Lega e senatore, Matteo Salvini, a margine di una visita a Mercato centrale di Milano -. Quindi ho chiesto fortemente a nome della Lega al governo e al presidente Draghi in primis interventi per tagliare la parte di tasse che appesantisce le bollette” ha concluso, in modo “che questo aumento arrivi a zero”.
“Il caro bollette è una mazzata per le famiglie e le imprese e rischia di compromettere la ripresa. Come PD chiediamo al governo di stanziare le risorse necessarie per tutelare i consumatori dagli aumenti. L’impennata senza precedenti delle bollette energetiche conferma la necessità di rafforzare gli strumenti per rendere socialmente sostenibile la transizione ecologica. Paesi come Spagna e Germania stanno varando iniziative legislative, spostando parte degli oneri di sistema ad altre fonti di finanziamento”. Così su Fb, Antonio Misiani, responsabile Economia nella Segreteria del Pd.