Oggi, alle 17, Msc Orchestra sarà la prima nave da crociera a partire da Venezia. Un “evento” che sarà accompagnato da una doppia manifestazione: ci sarà il comitato No grandi navi alle Zattere, dalle 16 in poi, e ci sarà Venezia Lavora in Marittima e in Riva degli Schiavoni (di fronte al Danieli). Sono attesi in migliaia e il timore che si possano verificare scontri, ha spinto il prefetto a chiedere la massima separazione tra le due manifestazioni e il mantenimento di una distanza di sicurezza per chi sarà in barca. Lo schieramento di forze in campo si preannuncia imponente e gli animi infuocati.
“Sono passati nove anni da quando un decreto aveva sancito l’ingresso delle navi da crociera in laguna solo a quelle di stazza inferiore alle 40mila tonnellate. – spiega il comitato No Grandi Navi in un comunicato -. Ne sono passati esattamente due da quando la Msc Opera si è schiantata contro una banchina a Venezia. È di un mese fa il decreto che estromette definitivamente le navi dalla laguna. Tuttavia, con la scusa dell’assenza di alternative, tutto resta come sempre. E il 5 giugno riparte la stagione crocieristica a Venezia, dopo un anno di stop determinato dalla pandemia”.
Il decreto legge dell’1 aprile indica come soluzione definitiva l’estromissione della grandi navi dalla laguna, ma concede il passaggio via San Marco e sul Canale della Giudecca finché non sarà trovata la soluzione in mare. “Questo trucchetto – prosegue il comitato – non fa ridere i cittadini di Venezia. Mentre i danni provocati dall’incidente in marittima del 2019 sono ancora ben visibili, e l’arrivo di decine di migliaia di turisti nei due weekend trascorsi dimostra l’incapacità dell’amministrazione nella gestione oculata dei flussi turistici mordi e fuggi dovremmo assistere all’arrogante ritorno dei condomini galleggianti? Anche no, grazie”.
“Sappiamo, e naturalmente comprendiamo, – si legge ancora – che si tratta di una «boccata di ossigeno» per i lavoratori impiegati nel settore, da troppi mesi in cassa integrazione o addirittura, gli stagionali o a chiamata, senza ammortizzatori sociali. Ma come affermiamo da tanto, questa situazione di eterna transitorietà ed incertezza non può che danneggiare anche i lavoratori”.
Dall’altra parte si fa invece festa. “Gera ora! – urlano dal Comitato Venezia lavora -. Finalmente dopo un anno e mezzo di incertezza e dubbi possiamo ricominciare a sperare. Certo sarà una ripartenza lenta e con volumi notevolmente diversi da quanto eravamo abituati, ma tornare a vedere una nave in marittima accende la speranza nei nostri cuori. Oggi festeggiamo il ritorno al lavoro e il ritorno alla vita! Nessun comunicato potrà mai spiegare l’inferno che abbiamo passato durante questi 17 mesi. Ora uno spiraglio di luce”. Una Venezia così divisa non si era mai vista.