Risarcimento danni per la schiavitù subita in passato: così i paesi caraibici chiedono al Regno Unito più di 18 miliardi di sterline.
La schiavitù è stata un flagello della nostra specie per secoli e secoli, e ancora oggi i Paesi dove questa era più diffusa, soffrono degli strascichi di questo fenomeno. C’è chi vuole un risarcimento però, come i paesi caraibici, che hanno chiesto più di 18 miliardi di sterline al Regno Unito per gli anni di schiavitù subiti.
Un modo per tornare indietro nel tempo e riscrivere la storia non è ancora stato inventato. La soluzione più simile, quindi, per riparare ai torti subiti e mettere una toppa sugli errori del passato, sembra essere la più adatta. Questo almeno è quanto sostengono i paesi caraibici, che hanno chiesto al Regno Unito di pagare più di 18 miliardi di sterline proprio a titolo di risarcimento danni per i tanti anni di schiavitù cui sono stati sottoposti. A discutere la proposta sono tutti i leader del Commonwealth, ma il Regno Unito si oppone e non vuole inserire la proposta tra i punti di discussione del vertice di Samoa.
In particolare, in questi giorni sta facendo parlare di sé la richiesta da parte dei leader dei Caraibi di estendere la discussione della giustizia riparativa anche al commercio degli schiavi nel Pacifico. A fronte dei torti subiti, chiedono al Regno Unito un riconoscimento di oltre 18 miliardi di sterline, la cancellazione del debito, nuove iniziative educative e culturali contro questa pratica, e scuse ufficiali per i comportamenti sbagliati del passato.
A difesa della propria parte, il governo del Regno Unito ha dichiarato in tal senso che il focus del vertice di Samoa non dovrebbe guardare al passato, ma volgere lo sguardo al futuro e concentrarsi sulle opportunità economiche a venire. Questa risposta ovviamente non è piaciuta ai leader caraibici, che chiedono la centralità del tema della giustizia riparativa nel prossimo vertice, che si terrà ad Antigua e Barbuda. Il dibattito internazionale è totalmente a favore della discussione, ma il Regno Unito non la pensa allo stesso modo.
Da un lato, i risarcimenti per un evento così lontano nel tempo potrebbero aprire un vaso di Pandora e creare un precedente senza eguali, oltre a danneggiare pesantemente le casse dello Stato. Dall’altro, una posizione netta di scuse per la schiavitù rappresenterebbe un segnale più che positivo per il futuro. La questione quindi è parecchio delicata, e il Regno Unito si trova nell’occhio del ciclone. Sceglierà il passato o il futuro?
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