Non è un mistero che il Covid abbia pesato in maniera drammatica sull’economia del nostro Paese, soprattutto perché neanche prima le cose andavano troppo bene, e nuove statistiche dicono che a causa degli effetti della pandemia rischiamo di ‘bruciare’ 160 miliardi di Pil.
A dirlo uno studio della Cgia di Mestre, secondo la quale, nel migliore degli scenari possibili, il Pil italiano di quest’anno dovrebbe scendere, rispetto al 2019, del 10% circa.
Per dare l’idea della dimensione della contrazione, è come se il Veneto fosse stato in lockdown per tutto l’anno, una cosa ovviamente che nessuno si augura, dato che non siamo nelle condizioni di poter spegnere uno dei motori economici del Paese, ma dà l’idea della gravità della situazione.
E questa notizia arriva proprio ora che sta crescendo la curva epidemica, superando per la prima volta la soglia psicologica dei 10 mila casi, con il governo che già pensa a nuove strette.
Sul tema centrale del dibattito – chiudere oppure no il Paese una seconda volta – il Governatore Luca Zaia sta con chi crede non serva un nuovo lockdown: “Non porto avanti idee di lockdown perché sarebbe una sconfitta. Vorrebbe dire avere ospedali al collasso, molte vittime, sarebbe ammettere che qualcosa è andato storto nel piano di prevenzione”. Non esclude invece la validità di lockdown ‘chirurgici’, come è stato anche in Veneto in alcuni comuni del Comelico.