“Incompetenza sul piano delle decisioni economiche” è l’accusa, verso il governo del Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, nell’atto di citazione firmato dall’avvocato Maria Cristina Sandrin, padovana di nascita, ma veronese d’adozione (candidata alle scorse regionali nelle liste di Fratelli d’Italia), che rappresenta un centinaio di importanti imprenditori veneti del settore della ristorazione, dell’alberghiero e del commercio. Tra questi, anche molti nomi noti in città, come l’Antica Bottega del Vino, il Nobis Cafè, il Ristorante al Cristo, il Ristorante Piper, la Pizzeria Mattarana e l’Enoteca Bacco d’Oro.
La protagonista dell’iniziativa sostiene che ci siano gli estremi “per obbligare lo Stato a ristorare gli imprenditori con il fondo perduto, non soltanto per il mese di aprile 2020, ma anche per i mesi di marzo e maggio, cioè per tutto il periodo del lockdown della primavera scorsa”.
L’atto di citazione, al quale l’avvocato Sandrin ha lavorato per mesi, si basa sulla richiesta di un “equo indennizzo” e ha preso spunto dal bonus a fondo perduto, introdotto dall’ormai vecchio Decreto Rilancio per imprenditori, autonomi e partite iva, con ricavi inferiori ai 5 milioni di euro e con un fatturato di aprile 2020, inferiore ai due terzi, rispetto al 2019.
“Senza entrare in troppi tecnicismi, dato che è stata scelta, non a caso, la parola “ristoro”, “facendo sì che tale azione non fosse suscettibile di valutazione economica per dimostrarne l’equità, nell’atto chiedo su quali basi siano state calcolate quelle percentuali”.
“Vivo ogni giorno il dramma di imprenditori, che vengono da me piangendo, disperati, perché si troveranno nella condizione di lasciare a casa i propri dipendenti”, fa sapere l’avvocato Sandrin.
Ora il governo, nella persona del Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, dovrà esaminare l’atto e costituirsi. Il Veneto e Verona in particolare sono molto provati e arrabbiati per tutta la serie di Dpcm e ordinanze, che hanno messo in ginocchio un intero settore, trainante sia per l’economia che per l’occupazione. E, come ci tiene a far sapere l’avvocato Sandrin, “ci sono ancora molte altre aziende che aderiranno ai nuovi atti di citazione”.