Safilo Group S.p.A., uno dei maggiori produttori e distributori al mondo di occhialeria da vista, sole e di alta gamma, ha annunciato ieri un positivo cambio di rotta nel terzo trimestre 2020, con vendite per 219 milioni di euro, in crescita del 3% rispetto alla stessa frazione del 2019.
L’incremento delle vendite è stato trainato dal mercato nordamericano, che vale oltre il 50% del fatturato complessivo, anche grazie alle acquisizioni di Blenders Eyewear e Privé Revaux.
Angelo Trocchia, amministratore delegato del Gruppo di Padova, ne ha parlato ieri, sottolineando che il nuovo canale di vendite online ha portato il 16% dei ricavi.
“Dopo i pesanti contraccolpi subiti tra il primo e il secondo trimestre dell’anno a causa dell’emergenza sanitaria legata al Covid-19, nel terzo trimestre il nostro business ha reagito bene, registrando un cambiamento di rotta, che ha rispecchiato, da una parte, il generale rimbalzo delle vendite a luglio per un previsto effetto recupero e, dall’altra il continuo dinamismo del mercato americano di agosto e settembre, che ha fatto del Nord America, il principale motore della ripresa”.
Trocchia ha voluto insistere sulla ripresa registrata su tutti i principali mercati e canali di sbocco, soffermandosi in particolare sulla forte crescita della Cina, ma anche, a livello europeo, sulla reazione positiva di Italia, Germania e Francia. Meno bene invece India, Medio Oriente, Africa e America Latina.
È stato affrontato anche il discorso del distretto di Longarone, che l’anno scorso era stato al centro di grandi preoccupazioni, in seguito all’annuncio del passaggio del marchio Christian Dior a Thelios: Trocchia si è detto soddisfatto per come è stata gestita la situazione con i sindacati e le istituzioni, ricordando che già durante gli Stati Generali dell’occhialeria, del novembre scorso, aveva esortato tutti a farsi carico, ognuno secondo le proprie competenze, dell’inevitabile ricaduta occupazionale. “Con i sindacati si giunse a una convergenza su contratti di solidarietà per 400 addetti, ma la pandemia congelò comunque le posizioni e l’ammortizzatore sociale sarà applicato solo quando finirà la cassa integrazione. Gli interessati saranno molti meno, perché, grazie anche agli incentivi all’esodo, le uscite sono continue. L’importante è che il personale venga riassorbito”.