In politica mai dire mai. Con le elezioni comunali alle porte, lo scacchiere delle alleanze si fa sempre più complesso, ma sta succedendo qualcosa nel centrodestra veronese che potrebbe dare uno scossone agli equilibri che fino ad adesso si credevano intoccabili.
Il caso riguarda il clamoroso riavvicinamento tra Matteo Salvini e Flavio Tosi. Il confronto tra l’ex sindaco e la Lega non si era mai interrotto, ma non si fatica a credere che sia diventato ancora più intenso dopo che il sindaco, Federico Sboarina, ha abbracciato apertamente Fratelli d’Italia.
Non è un segreto, infatti, che una parte del Carroccio veronese non abbia mai stimato troppo Sboarina, ma adesso questa possibile unione d’intenti spariglia le carte. D’altronde che alternativa ci sarebbe per la Lega veronese che puntare sull’ex sindaco? A questo punto meglio un “usato garantito” piuttosto che scommettere su un semi-sconosciuto, avranno pensato i vertici del partito.
L’alleanza tra Meloni e Sboarina deve aver indispettito non poco Salvini, che solo poche settimane fa era venuto in città a sostenere l’attuale sindaco dicendo che “per realizzare i progetti servono dieci anni” e con il sorpasso a livello nazionale da parte di Fratelli d’Italia (ormai da molti sondaggisti dato per certo) a Salvini non è rimasto che cercare la sponda di un vecchio “nemico”.
Per il momento quelle che girano sono poco più che voci, ma più passa il tempo più questa alleanza potrebbe diventare concreta e non solo un’ipotesi giornalistica. E nel centrodestra (a questo punto diviso) si verrebbe quindi a configurare una sfida elettorale prima impensabile: Tosi appoggiato da Lega e Forza Italia (Bozza è stato candidato in Regione con quest’ultima lista) contro Sboarina sostenuto solo da Fratelli d’Italia e dal suo gruppo civico Battiti per Verona.
Ma nel centrodestra gravitano altre forze moderate, che fanno parte di movimenti civici, come Verona Domani (che attualmente, tra alti e bassi, sostiene Sboarina) e Prima Verona di Michele Croce, che a questo punto potrebbero rappresentare il vero e proprio ago della bilancia per queste elezioni – come fu 4 anni fa appoggiando Sboarina contro la Bisinella -, e soprattutto ora che il testa a testa si fa sempre più rovente.
A livello nazionale il centrodestra corre unito, sono attese infatti le elezioni di Roma, Napoli e Milano per questo autunno e chissà se Verona farà il “bastian contrario”, di sicuro Meloni non rinuncerà al suo candidato ed è difficile che vengano accettati nomi di “mediazione” per cercare un compromesso politico che a lungo andare rischia di essere esplosivo; basta vedere in questi anni come è cambiata la compagine della maggioranza che sostiene Sboarina.
Per molti osservatori, quella tra Tosi e Sboarina non sarà solo una questione veronese, ma un confronto muscolare a distanza tra Salvini e Meloni, che ormai sembra proprio volersi prendere il ruolo del leader del centrodestra.
E mentre la destra è un mare in tempesta, dalla sinistra ancora tutto tace.
Lucrezia Melissari