Per la Sanità Calabrese, commissariata da 11 anni, non è un momento facile, anzi l’emergenza Covid ha reso ancora più evidenti e drammatici i problemi con i quali milioni di cittadini devono confrontarsi tutti i giorni: strutture e assistenza di base che mancano e una sanità piena di debiti.
Così dopo Saverio Cotticelli, Giuseppe Zuccatelli, il mai entrato in carica Eugenio Gaudio e il bistrattato Gino Strada, ecco che la maggioranza di Governo si accorda sul nome di Guido Longo, sperando di mettere una pezza ad una situazione che era ormai diventata imbarazzante.
Sarà quindi un “superpoliziotto” a guidare la sanità calabrese: “Le prossime settimane saranno impegnative – ha dichiarato Longo – so in cosa metto mani. Mi aspetto collaborazione dalle istituzioni locali. Nella Regione le problematiche sono scottanti. Voglio dare qualcosa di concreto al popolo calabrese”.
Il nuovo commissario per la sanità calabrese è il prefetto Guido Longo. Un uomo delle istituzioni, che ha già operato in Calabria, sempre a difesa della legalità.
— Giuseppe Conte (@GiuseppeConteIT) November 27, 2020
“Un uomo delle istituzioni, che ha già operato in Calabria, sempre a difesa della legalità”, ha twittato il premier Giuseppe Conte subito dopo la nomina di Longo. “La nomina del Prefetto Guido Longo, un uomo che da sempre si è battuto per la legalità e contro la criminalità organizzata – dice il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede – è la scelta giusta per la sanità calabrese. Con questa decisione lo Stato saprà far sentire la sua presenza”.
Per Longo, 68 anni e un passato nell’antimafia, quello in Calabria è un po’ un ritorno a casa: prima è stato capo della Squadra Omicidi e poi questore a Reggio Calabria, quindi prefetto a Vibo Valentia. Le congratulazioni gli arrivano anche dal presidente facente funzioni della Regione Calabria, Nino Spirlì che promette “massima collaborazione in un momento di evidente grave emergenza sanitaria, e non solo a causa degli assalti del Covid-19”.
Longo dovrà ripristinare almeno i livelli essenziali di assistenza, mettere a posto i conti, strutturare il piano triennale di edilizia sanitaria e quello del fabbisogno, oltre che supervisionare l’attuazione del piano Covid. Ma avrà anche ampi margini di intervento, inclusi la possibilità di sostituirsi ai commissari delle aziende sanitarie e ospedaliere in caso di inerzia e di attivare, se necessario, la Guardia di Finanza per un controllo contabile. E infine ogni sei mesi dovrà presentare una relazione al Consiglio dei ministri.
Non ci resta che augurargli buon lavoro, e anche buona fortuna, gli servirà.
L.M.