Domani, venerdì 13 novembre, incroceranno le braccia per l’intero turno di lavoro oltre 7.000 addetti del comparto delle imprese di pulizia, servizi integrati e multiservizi della provincia di Treviso, che aderiscono alla mobilitazione nazionale indetta dai sindacati di categoria dopo le iniziative territoriali delle ultime settimane e la grande manifestazione del 21 ottobre scorso, in risposta all’indisponibilità delle associazioni datoriali e delle imprese del settore a rinnovare il contratto collettivo nazionale scaduto da oltre 7 anni.
I lavoratori manifesteranno dalle 11.30 alle 12.30 davanti all’edificio di Poste Italiane in Piazza Vittoria a Treviso, uno dei luoghi simbolo della mancanza di tutele.
In questo ultimo periodo abbiamo potuto notare come i dipendenti dei servizi di pulizia e sanificazione svolgano un ruolo essenziale per il contenimento del contagio nei presidi ospedalieri, nelle Rsa, nelle case di cura, nelle scuole, nelle università, nei tribunali, nelle fabbriche e negli uffici pubblici e privati, esponendosi in prima linea per garantire la sicurezza dei luoghi che frequentiamo.
“L’emergenza pandemica ha evidenziato l’importanza del lavoro di questi lavoratori definiti eroi, ma che non hanno bisogno di titoli bensì del giusto riconoscimento del lavoro prestato e di maggiori diritti e tutele con il rinnovo del contratto nazionale” dichiara Patrizia Manca Segretaria della Fisascat Cisl Belluno Treviso.
La richiesta è che le rappresentanze datoriali del settore tornino a sedersi al tavolo delle trattative mettendo al primo posto i diritti e le tutele dei lavoratori. In questo periodo molte imprese, per colpa (o merito) la pandemia, hanno incrementato in modo importante lavoro e fatturato, permettendo di lavorare a migliaia di persone, per il 70% donne, ma con salari esigui, orari spezzettati, carichi di lavoro pesanti e condizioni di lavoro non sempre facili.
Le sigle sindacali, per questi motivi, ritengono impensabile che si continui a protrarre la richiesta del rinnovo del contratto nazionale e domani saranno in piazza, nel rispetto delle norme Covid, accanto ai lavoratori.