Ieri 5,6 milioni di studenti sono tornati a scuola e non è mancato l’entusiasmo: una ripartenza così carica di significato non si vedeva da anni. Come ha detto il presidente Sergio Mattarella che ha parlato alla scuola “Guido Negri” di Vo’ Euganeo: “L’inaugurazione dell’anno scolastico, mai come in questa occasione ha il valore e il significato di una ripartenza per l’intera società. Lo avvertono i ragazzi, lo comprendono gli adulti e le istituzioni. Ci troviamo di fronte a una sfida decisiva”.
Certo non sono mancate alcune criticità e qualche disagio, a partire dai trasporti dove il limite massimo della capienza non è stato sempre rispettato, nonostante i controlli del personale a terra. Ma nella maggior parte delle città il traffico è stato regolare e gli ingorghi si sono esauriti in poco tempo.
Più gravi invece i problemi interni alla scuola con la banda larga che ancora non ha raggiunto tutte le scuole e la prolungata assenza di insegnanti di sostegno che ha reso ancora più difficile il ritorno a scuola dei bambini più fragili.
Inoltre, anche con i lavori di edilizia leggera terminati, molte scuole non hanno ancora abbastanza aule a disposizione e gli studenti sono ora ospitati in teatri, o nei giardini delle scuole, quest’ultima una situazione precaria che dovrà essere risolta prima dell’inizio dell’autunno.
Mancano in tante scuole i banchi: ha fatto il giro dei social la fotografia condivisa dal governatore della Liguria Toti, di una classe di bambini costretti a scrivere in ginocchio perché ancora senza banchi, sarà di certo un caso eccezionale, ma le reazioni non si sono fatte attendere.
Bilancio: bene, ma non benissimo.
L.M.