Ci speravano gli studenti, gli insegnanti e i genitori, ma il Tar del Veneto ha respinto il ricorso presentato nei giorni scorsi da 17 genitori contro l’ordinanza del presidente della Regione, Luca Zaia, che sospende le lezioni in presenza per gli istituti superiori fino al 31 gennaio. Una doccia fredda, dopo che altri tribunali, come quello dell’Emilia Romagna, avevano invece contestato le ordinanze regionali che prolungava le chiusure.
Zaia, durante il punto stampa di oggi ha confermato che saranno fatte le opportune valutazioni per capire se le lezioni potranno ritornare in presenza ad inizio febbraio o se serviranno ulteriori proroghe. Tutto dipenderà dall’andamento della situazione epidemiologica in Veneto: il trend è in miglioramento costante, ma la situazione resta è in costante divenire.
“La risposta è positiva – ha spiegato Zaia – per un motivo: i giudici credo abbiano valutato la nostra memoria e capito le motivazioni alla base del provvedimento. Non facciamo ordinanze per partito preso. Credo che il Tar abbia valutato che da qui al primo febbraio ci sono 6 o 7 giorni e che l’efficacia del rientro in classe sarebbe stata comunque debole”.
“Credo che la terza ondata sia arrivata – ha continuato Zaia -. Ci siamo presi una bella “sventolata” e lo dimostra il numero di ricoveri e di mortalità eccezionale solo in un mese e mezzo. Ma i numeri sono in miglioramento e lo confermano i dati del bollettino di Azienda Zero: “Le curve continuano a scendere sia per numero di nuovi contagi sia di ricoveri negli ospedali. In Veneto oggi l’Rt è 0,82, ma non vi so dire se sarà ancora in zona arancione o meno. Ad oggi siamo in arancione per un fattore prudenziale, ma non avente titolo dato che i nostri parametri sono sempre stati da giallo”, sottolinea il presidente della Regione.