Sette avvocati veronesi hanno deciso di presentare un ricorso al Tar del Lazio, contro l’ultimo Decreto del Presidente del Consiglio, il cosiddetto “Dpcm”, quello che in sostanza, ha suddiviso l’Italia in regioni gialle, arancioni e rosse.
Quello che si vuole contestare è il continuo ricorso ad uno strumento considerato incostituzionale, perché, come spiega Andrea Sartori, uno degli avvocati, che l’hanno firmato, “è grave che simili decisioni siano prese con un atto amministrativo di secondo livello” e per questa ragione tutti i Dpcm dovrebbero essere rigettati.
Nel ricorso, i sette avvocati, Filippo Borelli, Leonardo Scardigli, Alessandro Comin Chiaramonti, Marco Moretti degli Adimari, Giuliano Solenni e Stefano Casali, oltre al già citato Andrea Sartori, chiedono anche delle delucidazioni sul fondamento con cui è stato richiesto il ricorso all’uso di “presidi medici”, ossia delle mascherine.
Altra questione evidenziata nel ricorso è la segretazione dei documenti del Comitato tecnico-scientifico. I sette avvocati per il loro ricorso, si sono avvalsi del supporto di due docenti universitari, esperti in materia, Daniele Trabucco, dell’Istituto Indef di Bellinzona, Svizzera e di Augusto Sinagra, dell’Università La Sapienza di Roma.
Per completare il tutto, è stato presentato un appello anche al Capo dello Stato, Sergio Mattarella, nella speranza che voglia intervenire per arginare il continuo e reiterato ricorso alla decretazione.