Alla Camera si torna a parlare di settimana corta in Italia, e la proposta include 3 proposte insieme: cambieranno mai le cose nel nostro Paese?
In Italia la settimana corta è un miraggio per molti, ma sono in tantissimi gli scettici riguardo la realizzabilità di questo sistema nel nostro Paese. La proposta però è tornata sul banco delle discussioni della Camera, e include 3 proposte che puntano a migliorare il work-life balance dei lavoratori.
Da qualche anno si sente parlare di settimana corta, e dei tantissimi benefici che questo nuovo sistema di gestione del lavoro ha non solo sui lavoratori, ma anche sulle aziende. Infatti, concentrare il lavoro in soli 4 giorni a settimana, e non più 5 o 6 come fanno molte aziende italiane, consente da un lato ai lavoratori di avere più tempo libero a disposizione, e dall’altro di aumentare la produttività e l’equilibrio sul posto di lavoro. In Italia sembriamo lontani anni luce dalla realizzazione di questa gestione settimanale, ma alla Camera si torna a parlarne.
Infatti, Alleanza Verdi Sinistra, Partito Democratico e Movimento Cinque Stelle hanno presentato una proposta di legge volta a introdurre la settimana lavorativa corta di 4 giorni nel nostro Paese. In particolare, la proposta chiede di ridurre l’orario lavorativo settimanale da 40 a 32 ore, senza toccare la retribuzione e gli esoneri contributivi per i datori di lavoro. Si tratta di una proposta che mette insieme 3 progetti differenti, tutti volti a migliorare il rapporto tra vita privata e lavoro.
Per il 2024 non c’è più nulla da fare, perchè la discussione è programmata per il mese di gennaio 2025. Questa proposta rappresenta un passo in avanti nell’asset della società, che permetterebbe al nostro Paese di mettersi al passo con le altre nazioni europee dove questa impostazione è già regolata a norma di legge. Da noi, nel frattempo, alcune aziende hanno già adottato la settimana lavorativa di 4 giorni, attraverso dei progetti pilota, che per ora stanno dando risultati più che positivi.
In Europa la settimana corta è ampiamente adottata, e in questi giorni sta facendo parlare di sé il caso islandese: nel 2023 l’economia è cresciuta del 5% in più rispetto a quanto abbia fatto nel decennio precedente la sperimentazione. Anche altri però stanno sperimentando forme diverse di settimana corta, come ad esempio la Francia, il Regno Unito, il Belgio e la Germania.
Verso questa proposta la coalizione di maggioranza ha espresso il massimo diniego, presentando addirittura 20 emendamenti, di cui uno per la soppressione totale di tutto il pacchetto. Si arriverà mai alla settimana corta in questo Paese?
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