Sistemata la questione del Green Pass esteso a tutti i lavoratori, per il premier Mario Draghi si apre la fase due del suo governo: la riforma del fisco. Il tema è spinoso, i partiti sono pronti a farsi sentire e la amministrative del 3 e 4 ottobre rendono ogni intesa in maggioranza più faticosa.
L’ipotesi, spiegano fonti di governo, è che l’esecutivo metta in campo una riforma inizialmente più ‘”light” a partire dal tema più divisivo: il catasto. Anche sui tempi vige una certa prudenza. Stando agli ultimi aggiornamenti il Consiglio dei ministri della prossima settimana sarà chiamato a varare, certamente, il decreto da 3,5 miliardi contro il caro-bollette.
La riforma del fisco, probabilmente, finirà sul tavolo di Palazzo Chigi ma non è improbabile che il via libera del Cdm arrivi solo nella settimana successiva. I “guardiani” del Next Generation Eu, a Bruxelles, restano vigili e entro la fine dell’anno arriveranno le pagelle europee su questa iniziale fase d’attuazione del Pnrr italiano.
Il centrodestra scalpita, motivo la rivalutazione dei valori catastali, due i rischi da evitare: un nettissimo aumento dell’Imu sulla seconda casa e un gonfiamento dell’Isee. “Quando si parla di riforma del catasto non vorrei che la sinistra pensasse di infilare nuovi balzelli sugli immobili”, avverte il coordinatore di Forza Italia Antonio Tajani. “Non è il momento di patrimoniale mascherate”, gli fa eco Anna Maria Bernini. E anche la titolare degli Affari Regionali Maria Stella Gelmini chiede un supplemento di riflessione: “se riforma del catasto deve essere, deve avvenire a parità di gettito”.
Il Pd per il momento non si sbilancia e mentre Leu, con Federico Fornaro, insiste sull’ “ineludibilità” della riforma. “Chi oggi non vuole toccare nulla, in realtà, difende l’indifendibile: case del centro di Roma ad esempio che hanno un valore catastale inferiore ad abitazioni dell’estrema periferia della città”, avverte il capogruppo alla Camera. Il M5s, con il viceministro al Mef Laura Castelli si concentra su altri aspetti della delega. “Sarà incentrata sulla riduzione della pressione fiscale, soprattutto per il ceto medio e su un processo di digitalizzazione e di semplificazione che guardi agli autonomi”, spiega.