Shopping in aeroporto sempre più caro, e i prezzi non accennano a fermarsi. Ecco il perchè, e quanto costano i beni di prima necessità.
Chi frequenta gli aeroporti sa bene che deve cercare di prevenire il più possibile qualsiasi tipo di bisogno, perchè l’alternativa è essere costretto ad acquistare beni e prodotti nei negozi del gate, dove i prezzi hanno raggiunto cifre folli. Ecco come mai i prezzi non smettono di salire, e a quanto sono arrivati.
Shopping in aeroporto sempre più caro
In passato il duty free e lo shopping in aeroporto erano una furbata assoluta. Infatti, grazie all’assenza dell’IVA e agli sconti generici che c’erano nei negozi dei gate, si poteva acquistare qualsiasi cosa a prezzi molto più bassi rispetto all’esterno. Oggi le cose sono ben diverse, e lo sanno bene tutti i viaggiatori che quotidianamente transitano per gli aeroporti di tutto il mondo. Infatti, ormai tutto costa tantissimo, e non è difficile trovare bottiglie di acqua che costano 6 euro, caffè che arrivano a 4 euro e panini che hanno il costo esorbitante di 16 euro.
Purtroppo, tutto questo è una triste realtà, che rende gli shop negli aeroporti sempre più proibitivi e limitanti per molti viaggiatori, che hanno iniziato ad attrezzarsi di conseguenza. Per esempio, portando con sé una borraccia vuota e riempiendola nei bagni pubblici, oppure portando da casa il pranzo o la cena, per evitare di spendere soldi inutilmente. Come mai però i prezzi negli aeroporti hanno subito questo tipo di rincari?
Il perchè dell’aumento dei prezzi
La risposta si deve cercare principalmente nell’inflazione, che ha toccato anche gli aeroporti come il resto del mondo, ma non solo. Infatti molti prezzi sono aumentati ben al di sopra del tasso medio di inflazione, arrivando quest’anno a cifre record. Il punto è che per molti rincari non esiste un motivo giustificato e plausibile, se non il fatto che i rivenditori hanno deciso di guadagnare di più. Questo è quanto spiega un’inchiesta del Corriere, che ha studiato e analizzato i prezzi dei beni primari in 17 scali aeroportuali europei.
Da parte loro, i titolari dei duty free imputano la necessità di alzare i prezzi al rincaro del prezzo degli affitti dei locali da parte delle società che gestiscono il comparto immobiliare degli aeroporti. A questo riguardo l’Unione Europea ha le mani legati e non c’è molto che possa fare. Di conseguenza, gli shop scaricano le spese sui consumatori finali, che sono sempre più arrabbiati di fronte a rincari così alti. Andando avanti di questo passo si rischia però di non ottenere più guadagni, ma di ridurli drasticamente.