Il tavolo virtuale convocato ieri dalla sottosegretaria Alessandra Todde su Italcomp, con le regioni Piemonte e Veneto, i sindacati e il commissario straordinario di Acc, Maurizio Castro, ha dato buoni frutti.
Italcomp, nuova società nata dalla fusione di Embraco di Riva di Chieri, in provincia di Torino e di Acc di Borgo Valbelluna, nel Bellunese, produttore integrato di compressori per la catena del freddo, sia nel segmento domestico che in quello del cosiddetto “light commercial”, accelerando la diffusione del compressore a velocità variabile, nascerà nel 2021, come nuovo polo italiano del compressore.
Il commissario Castro ha presentato le linee guida del piano: la nuova società, a regime, arriverà a produrre sei milioni di pezzi, con 700 addetti, (400 piemontesi e 300 veneti), con una previsione di fatturato di 155 milioni, nel 2026. Gli investimenti saranno di 56 milioni, dei quali 38 in Veneto e 18 in Piemonte. In linea di massima, il sito di Riva di Chieri avrà il ruolo di centro d’eccellenza per la produzione di motori e quello di Borgo Valbelluna sarà dedicato all’assemblaggio dei compressori.
La nuova società sarà partecipata da Invitalia, agenzia del Ministero dell’Economia e delle Finanze, che potrà detenere una quota massima del 49,9% del capitale totale, con un tetto massimo di 10 milioni. Potranno partecipare anche le Regioni coinvolte, ma a patto che il 30% delle quote rimanga ai privati. Ancora incerta la composizione dell’azionariato privato.
Per quanto concerne invece il prestito di oltre 12 milioni di euro, chiesto dal commissario Castro, già mesi addietro, e per il quale si è ancora in attesa dell’autorizzazione dell’Unione Europea, all’aiuto di stato, la sottosegretaria Todde ha assicurato che il governo troverà comunque una soluzione finanziaria per Acc.