Dopo alcune settimane di relativa calma, la guerra in Yemen sta conoscendo una nuova escalation. L’area interessata dai combattimenti è quella di Marib, nel Nord-Est del Paese; dove i ribelli Houthi stanno provando a chiudere il cerchio conquistando l’omonima città. Ultimo baluardo delle forze lealiste sostenute dall’Arabia Saudita.
Negli ultimi giorni gli scontri si sono intensificati, provocando la morte di oltre 90 uomini tra le fila dei due schieramenti. E si ha l’impressione che i ribelli, sostenuti dall’Iran, stiano cercando di sfruttare il nuovo vento che soffia a livello internazionale per assestare il colpo decisivo; e vincere, quindi, una guerra che si trascina ormai da 7 anni.
Le forze governative filo-saudite e fedeli al presidente Hadi, riconosciuto come tale dalle Nazioni Unite, hanno recentemente visto scemare l’appoggio di cui godevano nella comunità internazionale; specialmente da parte degli Stati Uniti. Il nuovo corso voluto dal presidente Joe Biden, infatti, ha ridimensionato il sostegno ai sauditi, a causa delle ripetute violazioni dei diritti umani da parte di Riad. Avvenute anche nello stesso Yemen con i famigerati bombardamenti contro i civili.
Nella regione di Marib, ricca di petrolio ed importante per i settori agricolo ed industriale, si teme ora una nuova crisi umanitaria. Luogo già scelto da decine di migliaia di sfollati yemeniti, il perdurare, e forse l’intensificarsi, dei combattimenti, potrebbe avere effetti drammatici sulla vita della popolazione e sul destino delle sue attività economiche; fondamentali per il Paese.
Alcuni analisti intravedono nell’atteggiamento più conciliante di Washington verso i ribelli legati all’Iran, la volontà di fare delle concessioni a Teheran. Utili, in un secondo momento, al fine di riprendere l’accordo sul nucleare stracciato da Trump; garantendo in questo modo una pace più inclusiva per l’intero Medio Oriente. Per altri, però, Biden manterrà in ogni caso una fortissima amicizia con Riad; limitandosi ad alcuni gesti dal grande valore mediatico, ma di scarsa importanza dal punto di vista strategico. L’esito della battaglia di Marib, insieme al destino dello Yemen, probabilmente ci dirà anche chi aveva ragione sul futuro immediato dei rapporti USA-Arabia.
Federico Kapnist