Un recente studio di Nomisma parlava di un piccolo insieme di imprese italiane che, nonostante la crisi, sono riuscite a mantenere solido il patrimonio e in crescita costante il fatturato: le cosiddette aziende “controvento”, controcorrente, quelle che hanno continuato a correre, quando l’economia nazionale si è fermata.
Tra queste si potrebbe in qualche modo annoverare anche SIT SpA, società attiva nel settore della produzione e commercializzazione dei controlli di sicurezza e regolazione degli apparecchi a gas, quotata al segmento AIM della Borsa italiana, con sede a Padova, dove è stata fondata nel 1953 dai fratelli Pierluigi e Giancarlo de’ Stefani e, oggi presente in oltre 30 Paesi con 1800 addetti.
In soli tre mesi, il prezzo delle azioni è cresciuto del 56% e per il 2021 ci sono ottime prospettive. Infatti, dal punto più basso toccato nello scorso novembre, adesso è di fatto tornata ai livelli pre-covid, grazie al quarto trimestre 2020, che è andato oltre le aspettative, come attestato anche dagli analisti di Mediobanca, sulla base dei dati preliminari 2020, diffusi a fine gennaio.
Quindi anche se i ricavi 2020 hanno segnato un – 9% sul 2019, attestandosi sui 317,7 milioni di euro, con la divisione riscaldamento in calo del 4% e quella misurazione del 22%, gli analisti di Mediobanca sono concentrati sulla rimonta del quarto trimestre 2020.
Come ha voluto sottolineare Federico de’ Stefani, amministratore delegato e azionista di riferimento al 74%, “SIT è resiliente e anche un anno in altalena come il 2020, ci ha riportato alla fine, ai livelli pre-covid.” Del resto senza caldaia non si può stare e l’essere stati costretti a stare chiusi in casa, ha comunque spinto le persone a valutare tra le altre cose anche la sostituzione della caldaia. Se poi a questo si aggiungono gli incentivi in Europa, il gioco è fatto. “Ci aspettiamo una crescita organica solida trainata anche dagli incentivi, quelli del piano Next Generation EU, che hanno determinato un’accelerazione sulla caldaia ad idrogeno”. Infatti dal 2025, anche le caldaie a gas dovranno funzionare con una quota del 20% di idrogeno.
Tra i punti di forza che hanno trascinato SIT fuori dalle sabbie mobili della crisi, ci sono sicuramente gli incentivi sull’edilizia, le caldaie ad idrogeno e la presenza sempre più diffusa di contatori smart, capaci di trasmettere i dati di consumo e in quest’ottica SIT ha acquisito lo scorso ottobre la portoghese Janz, attiva proprio nei misuratori smart per l’acqua.
“Puntiamo a consolidarci tra acqua e gas, l’ambito elettrico è interessante, ma da affrontare in un secondo momento, con qualcosa che possa essere veramente innovativo da proporre, magari in chiave di servizio”.
SIT sta partendo anche con il progetto del nuovo quartier generale di Padova, che andrà a rigenerare gli spazi della prima sede produttiva, dopo il trasferimento a Rovigo, “il cuore saranno i nuovi laboratori, con al centro l’idrogeno. Sarà la nostra sede per i prossimi cinqunt’anni”.