L’Assessore regionale al lavoro del Veneto, Elena Donazzan, alla luce delle odierne dichiarazioni riportate dalla stampa locale in merito alla situazione dell’azienda ACC di Borgo Valbelluna, comunica quanto segue:
“Il Ministero dello Sviluppo Economico, attraverso il suo nuovo Coordinatore della Struttura per la Crisi di Impresa Luca Annibaletti, ha anticipato alla stampa significative novità rispetto alle posizioni finora assunte nelle riunioni istituzionali: prendiamo atto infatti della piena applicabilità del fondo ex art. 37 al caso della nostra ACC.
Considerata l’autorevolezza della fonte, ciò significa che i nostri dubbi tecnici non hanno alcuna ragione d’essere: non vi è alcun dubbio, ad esempio, circa l’applicabilità dei criteri di rimborsabilità, previsti dall’art. 37, da parte di un’azienda in amministrazione straordinaria. In base alla scrittura del decreto, questo aspetto necessitava di una interpretazione autentica, quanto autorevole, da parte del Ministero, che è giunta.
Apprendiamo poi, come da noi già intuito, che la richiesta del finanziamento da parte del commissario straordinario debba essere autorizzata dal MISE stesso. Ciò che ad ogni modo più interessa è che Invitalia, società strumentale del MISE e gestore del finanziamento, non potrà poi sottrarsi all’erogazione dello stesso, a fronte del nulla-osta ministeriale, oggi autorevolmente indicato sulla stampa locale.
Ora queste novità da parte del MISE conferiscono al tavolo convocato per il 28 settembre prossimo un nuovo slancio per la prima volta, dopo più di un anno di amministrazione straordinaria e solo due momenti di confronto effettivo.
La Regione Veneto pone, comunque, almeno due questioni che ritiene debbano trovare positiva soluzione al prossimo incontro. La prima è che deve essere assicurato un finanziamento congruo al fine di sostenere il rilancio industriale di ACC e non vanificare gli sforzi dei lavoratori, che hanno generosamente sostenuto con le proprie rinunce salariali, dei fornitori e dei clienti della filiera. La seconda è che il MISE si orienti a erogare quegli stessi 12,5 milioni di euro non autorizzati da Bruxelles, solo perché Vienna ha saputo alzare la voce più di Roma.
Mi aspetto, quindi, che il MISE, con la tutela di ACC e dei suoi lavoratori, sappia valorizzare il settore dell’elettrodomestico europeo, ampiamente consolidato in Italia e in Veneto. Settore che, in questo particolare contesto di aumento esponenziale dei costi delle materie prime e dei trasporti, può rappresentare una rigenerazione delle produzioni di alta gamma fatte in Europa”.