Unica in Italia, e tra le poche in Europa, la «torre di controllo» del Tronchetto ha le stesse funzioni di quelle, dell’aeroporto. Controlla il traffico veicolare, acqueo e la sicurezza, e offre una visione tridimensionale che consente agli addetti ai lavori di prendere decisioni in tempo reale.
È il «time machine» (come la chiamano al Tronchetto) che permette di avere tutto sotto controllo. “Per poter intervenire contestualmente in caso di pericoli e affollamenti”, spiega Marco Bettini, condirettore generale di Venis, ma anche “per programmare eventi e ordinanze con dati certi”.
Non ci sono più gli steward che contano gli accessi in piazza San Marco, sul ponte dell’Accademia o in Strada Nuova, adesso ci sono i sensori installati, le 450 telecamere sparse sul territorio e i dati che arrivano dalle celle telefoniche. Non si viola la privacy, dato che il sistema racchiude macrodati che permettono a Ca’ Farsetti e alla polizia locale di capire cosa sta succedendo.
Il sistema ha grandi capacità e dopo l’inaugurazione di settembre è stata quella di Carnevale la prima vera prova ufficiale sul campo, anche se il sistema era attivo in via sperimentale anche prima. Flussi di persone, arrivi, assembramenti, ma anche future destinazioni.
Sono le 16.30 quando in 22.500 metri quadrati di San Marco (in un’area di 150 x 150) ci sono 717 persone: 44 sono stranieri 673 italiani, di questi 262 sono residenti, 77 pendolari, 299 arrivano dal Veneto mentre 35 sono giunti da fuori regione: dati che arrivano in tempo reale: “È l’infrastruttura base e il presupposto per innestare la gestione dei flussi — dice l’assessore al Turismo Simone Venturini — nel secondo semestre dell’anno cominceremo a preparare tutto il sistema per il contributo d’accesso, avvertiremo categorie, tour operator, stakeholder. Ma senza una sistema come quello della smart control room non sarebbe possibile farlo”.