Non si placa la rivalità tra Grecia e Turchia. A complicare ulteriormente i rapporti, già non idilliaci, tra i due paesi mediterranei, l’arresto nell’isola di Rodi di due cittadini, greci ma di religione musulmana, accusati di essere spie di Ankara.
I due uomini – uno un alto funzionario del consolato turco di Rodi e l’altro un cuoco a bordo di una nave che fa la spola tra Rodi e l’isoletta di Kastelorizo – sono stati inchiodati dai servizi segreti di Atene dopo un’indagine durata mesi. E dalla quale è emerso come, secondo fonti greche, tra i due ci fosse un intenso rapporto che avveniva, però, sempre tramite telefonini con particolari applicazioni che rendevano le comunicazioni criptate.
Secondo la versione di Atene, il cuoco a bordo della nave – utilizzata per trasportare i soldati greci che vanno e vengono dall’avamposto greco di Kastelorizo – avrebbe avuto il compito di carpire informazioni dalle discussioni dei militari a cui aveva facilità di accedere, trovandosi spesso a contatto con loro. Inoltre, sarebbe stato in possesso di fotografie di installazioni militari greche nelle isole dell’Egeo orientale. Tutte queste informazioni sensibili sarebbero poi state girate al funzionario del consolato e da questi ai servizi segreti di Ankara.
Il motivo? Fornire più elementi possibili alla strategia turca di destabilizzazione dell’area in questione, abitata storicamente da molti musulmani. Una strategia che tra l’isola di Lesbo – riempita di migranti lasciati ciclicamente fuggire dalle coste turche – e le prove di forza in ambito energetico – con le navi recanti l’insegna della Mezzaluna libere di scorrazzare per ampi tratti dell’Egeo – rientra nei mai sopiti desideri di Erdogan di riappropriarsi di un’altra fetta di Grecia, come ai tempi dei sultani ottomani.
I due sospetti, prima liberati e poi arrestati nuovamente nel giro di pochi giorni, sono ora in attesa di giudizio preliminare da parte delle autorità greche. Un ulteriore tassello che vede la mai sopita rivalità tra Grecia e Turchia intensificarsi nuovamente. Con chi si schiererà l’Unione Europea?
Federico Kapnist