Si è svolta ieri la conferenza Stato-Regioni, che avrebbe dovuto decidere l’avvio della stagione sciistica, ma ancora una volta, si è preferito rimandare tutto, anche se solo di una settimana. Il tema era proprio quello di come salvare la stagione invernale, attraverso l’apertura degli impianti, garantendo la massima sicurezza.
Tra le ragioni del contendere rimane la questione della percentuale di capienza di cabinovie e funivie, che il governo vorrebbe al 50%, mentre in Germania è al 70% e, che per gli imprenditori del settore, riuniti nell’associazione Anef, viene giudicata troppo bassa, per coprire tutte le spese.
Era già stata elaborata una bozza di protocollo, condivisa da Trentino, Veneto e Lombardia, che prevedeva una capienza all’80%, aerazione continua degli ambienti chiusi, obbligo di mascherina e distanziamento di un metro tra le persone in fila, ma alla luce dell’aumento esponenziale dei contagi, adesso dovrà essere rivista.
Nel frattempo, il Presidente di Confturismo e Federalberghi Veneto, Marco Michielli dice che, nel Bellunese sono tutti disperati per la troppa incertezza. La scorsa stagione invernale era stata chiusa in anticipo per l’affacciarsi della pandemia, l’estate è stata ben al di sotto delle aspettative e, ora le prenotazioni sono circa la metà di quelle del 2019 e, cominciano a fioccare già le prime disdette. “Si brancola nel buio, in tutto. Gli albergatori non sanno se richiamare il personale al lavoro, se fare nuove assunzioni e, non sanno nemmeno se fare approvvigionamenti. Un disastro. Almeno fossero chiari i provvedimenti romani!”.
Tutte le associazioni di categoria della montagna chiedono di essere messe nella condizione di lavorare, sollecitando il governo a produrre circolari, che mettano nero su bianco, cosa si può e cosa non si può fare.
Più positivo Marco Zardini, presidente del Consorzio esercenti impianti a fune di Cortina, Auronzo, Misurina e San Vito, fiducioso della trattativa che sta portando avanti la sua associazione nazionale con Roma.
Confermata comunque la Coppa del mondo di Snowbord, per il 12 dicembre, a porte chiuse”, ma con buona copertura mediatica.