Ultime ore con il fiato sospeso per Stefanel: verranno aperte oggi pomeriggio al Ministero dello Sviluppo economico le buste contenenti le due offerte per il salvataggio dello storico marchio di Ponte di Piave, in amministrazione straordinaria.
In ballo ci sono marchio, stabilimento e rete di vendita, con 60 addetti nella sede di Ponte di Piave e 150 nei punti vendita italiani. Toccherà quindi al commissario Raffaele Cappiello far cadere la scelta sulla proposta più idonea, che dovrà poi essere ratificata dal Ministero dello Sviluppo. Il disciplinare di gara, come avviene in questi casi, riconosce un peso rilevante alla questione dell’occupazione tanto che, nella prima versione, era stato posto il vincolo del mantenimento dell’organico attuale, per i primi due anni.
Ormai è ufficiale che i contendenti saranno due, da una parte, Ovs, società veneta dei grandi magazzini della moda, guidata da Stefano Beraldo e dall’altra una cordata formata da Luigi Rossi Luciani e Alberto Vacchi, di Ima. Rossi Luciani, ex presidente degli industriali padovani e proprietario di riferimento di Carel, interverrebbe attraverso la sua holding.
La prima gara, quella dell’estate scorsa, non era andata a buon fine e si era conclusa senza aggiudicazione, perché entrambe le offerte, la prima di un gruppo vicino alla famiglia Fendi e la seconda di un fondo francese, non erano state giudicate adeguate per diverse ragioni.
Per quanto concerne il valore economico dell’operazione, le perizie che avevano valutato Stefanel Spa erano arrivate ad un valore attorno ai 12 milioni di euro; nella prima gara ne erano stati proposti poco più della metà e oggi si potrebbe ipotizzare che le offerte si collochino sotto i 10 milioni di euro.
Ma saranno i progetti a fare la differenza.