A ponte di Piave, la situazione di Stefanel si sta facendo drammatica, la liquidità di cassa permetterà di arrivare probabilmente solo a fine novembre e in ballo ci sono 200 lavoratori impiegati nei negozi italiani di proprietà e una settantina di addetti nello stabilimento di produzione.
Questo è il quadro tracciato ieri, dell’azienda in amministrazione straordinaria, dal commissario Raffaele Cappiello, durante un vertice con il Ministero per lo Sviluppo Economico, la Regione e le varie organizzazioni sindacali.
Sono giunte solo due offerte di acquisto ed entrambe sono state giudicate “inconsistenti”, la prima per il valore troppo basso e la seconda, di un gruppo francese, per la mancanza di garanzie finanziarie, “dato che i potenziali investitori avrebbero ritirato il loro supporto in seguito al peggioramento del quadro generale causato dall’emergenza sanitaria per la pandemia da covid-19”.
“Siamo preoccupatissimi per lo scenario che potremmo trovarci di fronte, qualora il percorso di vendita non andasse a buon fine – ha dichiarato Basso di Cgil Veneto – è indispensabile che il Ministero ci tenga informati sull’evolversi della situazione e soprattutto che si faccia carico della difesa di uno dei pochi marchi storici del tessile-abbigliamento italiano rimasti”.
Il commissario Cappiello ha comunque manifestato la volontà di proseguire, con procedura negoziata, la trattativa con il gruppo francese e contemporaneamente, portare avanti i contatti con altri soggetti, potenzialmente interessati all’acquisto.