Il Vicepresidente di Confindustria Vicenza con delega alle Strategie del Territorio, Gaetano Marangoni, commenta così lo stop al tratto vicentino della Valdastico Nord: “A malincuore dobbiamo osservare come anche qui a Nordest abbiamo potuto ‘apprezzare’ la distanza siderale esistente tra la politica e il mondo del lavoro”.
“Abbiamo sperato che, su questo progetto, il territorio avrebbe risposto in maniera intelligente e pragmatica – sottolinea Marangoni -; invece semplicemente non c’è mai davvero stata una volontà politica forte, soprattutto da un lato, nei confronti del completamento di quest’opera strategica per mantenerci al centro delle catene produttive d’Europa. Solo e solamente le categorie economiche ci hanno provato, puntato e creduto fino in fondo.”
“Abbiamo visto l’ennesima vittoria della burocrazia, della politica del ‘non fare’, dei professionisti del mantenimento rigido dello status quo – commenta duramente -; mentre il mondo, invece, continua ad andare avanti. Tutto questo è degno di quanto la classe politica ha dimostrato di valere negli ultimi tempi a livello nazionale”.
“Oltre al fatto, che viene sempre taciuto ma che non è per nulla indifferente, che c’è un attore, la Provincia autonoma che gode di uno statuto speciale, la quale ha certamente una posizione di vantaggio strutturale e, nel 2021, incomprensibile, rispetto alla corrispondente Regione che non gode dei medesimi privilegi, nonostante un referendum pendente che quest’anno compirà 4 anni”, sottolinea
“Allora, al termine di questa vicenda che sicuramente resterà nelle nostre menti come un ricordo spiacevole, ci domandiamo: gli anni trascorsi, i giorni e i mesi di lavoro persi, le risorse per progetti e procedure letteralmente buttati, che cosa hanno prodotto? Che il traffico di una delle aree più dinamiche d’Europa continuerà a riversarsi nella Valsugana per permettere, a qualcuno, il godimento di qualche rendita di posizione”.
“Non vorremmo essere troppo ottimisti – conclude Marangoni -, come per natura siamo noi imprenditori, ma a seguito di questo stop ci attendiamo una nuova e diversa reazione da parte della politica locale, quella regionale in primis“.