Via libera del Consiglio dei ministri al decreto legge che stabilisce che l’approdo definitivo delle Grandi Navi a Venezia dovrà essere progettato e realizzato fuori dalla laguna. A darne notizia il ministro della Cultura, Dario Franceschini: “Una decisione giusta e attesa da anni”.
“L’Autorità di sistema portuale del Mare Adriatico Settentrionale, entro sessanta giorni (dall’entrata in vigore del decreto ndr) procede all’esperimento di un concorso di idee articolato in due fasi” per “l’elaborazione di proposte ideative e progetti di fattibilità tecnica ed economica per la realizzazione e la gestione di punti di attracco fuori dalle acque protette della laguna di Venezia utilizzabili dalle navi adibite al trasporto passeggeri di stazza lordo superiore a 40 mila tonnellate e dalle portacontainer transoceaniche” e a questo scopo per il 2021 sono stati stanziati 2,2 milioni.
La decisione sul doppio terminal arriva dopo una settimana di confronti tra ministri, fondamentale in questo senso sembra essere stato l’intervento del ministro veneziano (per la Pubblica amministrazione) Renato Brunetta che ha sottolineato la necessità di affrontare complessivamente i problemi del porto lagunare per non affondare l’economia della città.
Inoltre ieri mattina tutti i responsabili dei ministeri coinvolti, a partire dal ministro alle Infrastrutture, Enrico Giovannini, avevano parlato con il sindaco Luigi Brugnaro e con il presidente del Veneto Luca Zaia, per arrivare al testo finale approvato dal consiglio dei ministri.
“Le norme contenute nel decreto sono solo un primo passo verso una soluzione definitiva e strutturale del problema del transito delle grandi navi — spiega Giovannini —. La prossima settimana proporrò un incontro con il presidente Zaia e il sindaco per valutare insieme le questioni emerse nell’ultimo Comitatone che riguardano il riequilibrio idrogeologico dei territori lagunari, il recupero dei beni pubblici e la manutenzione dei sistemi di sicurezza”. Durante il colloquio con il ministro, il sindaco ha sottolineato la centralità di Porto Marghera per ospitare le navi in questo periodo transitorio e dei 40 milioni promessi di Legge speciale che la città attende.