Che dopo il crollo del Ponte Morandi, le tensioni in Atlantia non mancassero era noto, che ci fossero voci di visioni differenti su come condurre le trattative con Cassa Depositi e Prestiti, anche, ma le dimissioni da consigliera di amministrazione di Sabrina Benetton, figlia dello scomparso Gilberto, sono giunte come un fulmine a ciel sereno.
Sabrina Benetton era entrata nel consiglio di amministrazione di Atlantia, holding di controllo di Autostrade, il 31 ottobre 2019, dopo la morte del padre ed era rimasta l’unica della famiglia di Ponzano a farne parte. Le dimissioni sono state rassegnate con effetto immediato, come si legge nel comunicato della società attraverso il quale è stato dato l’annuncio: “La decisione è maturata anche alla luce degli accadimenti (recenti e meno recenti) relativi alla controllata Autostrade per l’Italia SpA e al disagio, anche reciproco, che, in considerazione delle complesse tematiche agli stessi sottese, la mia posizione di azionista di rilievo del socio di maggioranza relativa della società, necessariamente determina”.
La Benetton, che ricopriva il ruolo di consigliera di amministrazione non esecutiva e non indipendente, pare che ormai da tempo vivesse con disagio la sua posizione all’interno di Atlantia, anche per il fatto di vedere il suo nome continuamente associato alla partita di Autostrade.
Poi certamente non saranno state d’aiuto neanche tutte le intercettazioni, pubblicate, sulle conversazioni tra gli ex manager, sulle mancate manutenzioni, per non andare ad intaccare i profitti della famiglia e degli azionisti. Proprio di suo padre Gilberto, da quelle intercettazioni ne era uscito un profilo molto poco commendevole.
Nell’ambito delle trattative per la cessione dell’88% di Aspi alla cordata guidata da Cdp, la Benetton aveva espresso chiaramente la sua posizione, favorevole ad arrivare ad un accordo, in contrapposizione a quella di altri consiglieri molto più intransigenti.
Inoltre, la presenza di un’esponente della famiglia Benetton era ormai considerata da molti vagamente ingombrante. Adesso si vedrà se quest’uscita modificherà qualcosa negli equilibri della trattativa con Cassa Depositi e Prestiti: si vocifera che anche gli attuali vertici di Atlantia, Carlo Bertazzo e Fabio Cerchiai potrebbero essere messi in discussione.