Dopo giorni di polemiche e appelli, suscitati dalla decisione del sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro, di chiudere i Musei cittadini fino al primo di aprile, l’intervento di Gabriella Belli, direttrice dei Musei Civici di Venezia, suggerisce diversi motivi di riflessione.
Attraverso un’intervista rilasciata al Corriere, la Belli, pur condividendo le ragioni dei tanti appelli, invita tutti coloro che si sono schierati contro la decisione del Sindaco, ad avere una “visione globale” della questione, ricordando che la Fondazione, anche se di proprietà pubblica, a differenza di altri musei statali, che hanno stipendi garantiti, è comunque un’istituzione di diritto privato e che, come tale ha degli obblighi di legge, tra i quali il pareggio di bilancio.
“Oggi, nell’immaginario di tutti, dire che i musei sono chiusi è come dire che è chiusa Venezia, città simbolo della cultura nel mondo. È un po’ come togliere la speranza a tutte le altre città d’arte”, fa sapere Belli che sottolinea comunque come dirigere una Fondazione comporti degli onori, ma anche degli oneri e che purtroppo, ci sono dei momenti, in cui si è costretti ad adottare delle misure impopolari, ma necessarie. “Cercare altre soluzioni, rimane l’unica cosa utile da fare”.
È ovvio che piacerebbe a tutti, a maggior ragione in questo momento, avere i musei aperti e fruibili, “ma i costi fissi ineludibili del mantenimento di 12 palazzi e di altre sedi in dotazione, superano il milione e 300mila euro al mese…”. Pertanto la decisione del sindaco Brugnaro, secondo Belli, è stata sicuramente “molto prudenziale”, ma comprensibile, compatibilmente con l’incertezza della situazione della crisi pandemica e l’incertezza dei tempi.
Attualmente quindi i Musei sono chiusi e il personale in cassa integrazione, “tra stop and go siamo stati attivi fino a dicembre. Ora sarebbe oggettivamente difficile progettare nuove attività e servizi. Come dirigenti, stiamo comunque garantendo la conservazione del patrimonio e degli edifici, con l’impegno di alcuni conservatori, che turnano tra loro. E la sicurezza è garantita dai presidi di guardiania, che non sono mai mancati”.
Nel frattempo si sta lavorando per la riapertura delle 27 sale di Palazzo Reale, prevista per il prossimo settembre, grazie al contributo del Comitato Francese per la Salvaguardia di Venezia e anche per il riallestimento di Palazzo Fortuny. E poi ancora la Mostra di Carpaccio, co-prodotta con la National Gallery di Washington e tutti i preparativi per le celebrazioni dei 1600 anni dalla nascita di Venezia.