Taglio alle pensioni ricche: un milione in meno per loro

Nel 2025 ci sarà un taglio alle pensioni ricche: per loro è previsto un milione di euro in meno. Ecco la portata della misura.

Tagli alle pensioni ricche
Tagli alle pensioni ricche – Venetoreport

La manovra di Bilancio potrebbe tagliare ulteriormente le pensioni ricche, riducendo di 1 milione il loro gettito. Si tratta di una misura aggiuntiva al taglio di 10 milioni dello scorso anno, che però non piace affatto ai sindacati, che si appoggiano al costo della vita per far sentire la propria protesta.

Taglio alle pensioni d’oro

In realtà, più che di pensioni ricchi, si tratta di pensioni normali, perchè il taglio previsto nella manovra di Bilancio riguarderà tutte le pensioni superiori a 4 volte il minimo, ossia quelle che superano i 1.650 euro al mese. Alla base di questa decisione c’è da una parte l’intento di aumentare le pensioni minime, e dall’altro di ridurre la spesa per destinare i soldi ad altri fini. Il problema però, come evidenziano i sindacati, è proprio la definizione di “pensioni ricche”, poichè gli assegni di 1.650 euro non possono essere definiti tali.

A esprimere le critiche più aspre è stata la CGIL, affermando che questo tipo di scelta danneggia i pensionati, soprattutto in rapporto all’aumento del costo della vita e allo sfavore di cui godono in riferimento ad altre misure. Infatti, un taglio di un milione di euro per tutti i pensionati con un assegno che supera i 1.650 euro, può portare un pensionato a perdere dagli 8.772 ai 44.462 euro all’anno. Di conseguenza, il potere d’acquisto si ridurrebbe drasticamente, portando molti nuclei familiari in una situazione di difficoltà.

Meccanismo di indicizzazione

Un milione di euro in meno
Un milione di euro in meno – Venetoreport

Con il meccanismo di indicizzazione, il taglio delle pensioni porterebbe, dall’altro lato, somme ingenti nelle casse dello Stato. Infatti, solo per il 2024 il risparmio stimato è di oltre 6 miliardi e 800 milioni di euro. Non è quindi difficile capire come mai il governo voglia spingere in questo senso. Da considerare c’è però la vita vera, quella che ogni giorno fa pagare di più la spesa, la benzina e le cure mediche. Da un potere d’acquisto già limitato è impensabile sottrarre ancora risorse, ed è altrettanto ingiusto erodere il sostentamento di persone che hanno lavorato per una vita intera, e che con il loro lavoro hanno portato ricchezza.

Inoltre, c’è da dire che l’età pensionabile rappresenta sempre più un miraggio per molti, visto che potrebbe salire anche sopra i 67 anni. Arrivare al traguardo della pensione e scoprire di non poterci andare, o che non conviene farlo perchè l’assegno è troppo basso per garantire uno stile di vita dignitoso, è davvero dura per molti italiani. Figurarsi quelli che in pensione ci sono già, e di anno in anno vedono il proprio stipendio diminuire senza possibilità di recupero.

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