Almeno per il momento la discarica di Sant’Urbano può ampliarsi: a confermarlo il Tar del Veneto che, con sentenza del 10 settembre scorso, ha rigettato la domanda cautelare di sospensiva del provvedimento di rilascio della valutazione d’impatto ambientale per il progetto di ampliamento.
Il ricorso contro l’ampliamento della discarica di Sant’Urbano, era stato presentato lo scorso luglio in risposta all’accoglimento del progetto della ditta Gea Srl, per un ampliamento della mole di rifiuti da parte della Regione Veneto, impugnando il provvedimento di Via (Valutazione d’impatto ambientale) con cui Venezia aveva dichiarato la compatibilità ambientale del progetto, presentato dal gestore della discarica.
Ma secondo i comitati la partita sarebbe tutt’altro che chiusa, perché il Tar non ha respinto il ricorso nel merito, ma si è limitato a rigettare la domanda cautelare di sospensiva della Via rilasciata dalla Regione il 25 marzo scorso, in quanto non sussiste ad oggi alcun pericolo, visto che l’ampliamento non è stato ancora autorizzato.
Manca infatti ancora il Paur (Provvedimento autorizzatorio unico regionale) che prevede l’autorizzazione a conferire 995 mila metri cubi di rifiuti, l’innalzamento di oltre 3 metri della copertura finale e il rinvio del fine vita della discarica dal 2022 al 2029.
Il ricorso rimane dunque pendente e i Comitati ambientalisti sono disposti ad altre azioni per impedire l’allargamento della discarica.