A inizio settimana si è tenuto un incontro a distanza tra il sindaco, e il gruppo di maggioranza, e i tecnici di Rfi. È stata l’occasione per fare il punto della situazione per quanto riguarda i tre lotti funzionali che interessano il vicentino e Vicenza del progetto Tav, il treno ad alta velocità, che rappresenta una rete ferroviaria sovra-nazionale (corridoio europeo) e raggiunge i 77 km complessivi per un costo di 4,64 miliardi di euro.
Il primo lotto, quello da Verona fino al “Bivio Vicenza” (Comune di Altavilla), è un’opera interamente finanziata e consegnata al general contractor per la redazione del progetto definitivo ed ha un costo 2,47 miliardi di euro. L’attraversamento della città (da “Bivio Vicenza” alla stazione ferroviaria), rappresenta il secondo lotto ed è un progetto preliminare approvato dal Cipe lo scorso ottobre e in fase di registrazione alla Corte dei Conti che attende la trasmissione del verbale. Costo 845 milioni di euro.
Infine, il terzo lotto riguarda il tratto dalla stazione di Vicenza fino a Padova ma, al momento, non ha nessuna progettazione, salvo le misure di salvaguardia da Grisignano di Zocco a Padova in virtù di un progetto preliminare del 2003, recepito dal Cipe nel 2006. L’esigenza di accelerare sulla progettazione risiede unicamente nell’opportunità di intercettare (mancano 1,32 miliardi di euro) le risorse dal Recovery fund.
I tecnici di Rfi hanno confermato i contenuti progettuali del secondo lotto che attraversa Vicenza, il più rilevante per la città in quanto oltre all’opera ferroviaria (in aderenza agli attuali binari), prevede una serie di opere complementari di ricucitura e riconnessione verso la stazione, sia ad ovest (Ponte Alto – Stazione) e sia a est (Stazione – Stanga). L’importo complessivo è di circa 845 milioni di euro e in tale cifra sono compresi circa 25 milioni per la realizzazione dell’infrastruttura “filobus”.
“La soluzione progettuale – ha ricordato il sindaco Francesco Rucco – fu approvata dalla precedente amministrazione, con ampie prescrizioni e richieste poi accolte in sede Cipe. Nella permanenza e continuità che devono caratterizzare tali opere l’attuale amministrazione, pur non avendo mai compiuto atti formali, ha “accompagnato” l’iter al fine di rispondere alle esigenze del territorio e garantire una pronta realizzazione dell’opera”.
“L’approvazione da parte del Cipe del tratto ovest – ha evidenziato Rucco – rappresenta la definitiva acquisizione della soluzione progettuale, dopo oltre trent’anni di dibattito pubblico. L’iter è chiaramente irreversibile, a meno di voler discutere ulteriori soluzioni con un regresso di ulteriori vent’anni almeno. La soluzione approvata è una soluzione, non forse la migliore, su cui si sono progressivamente strutturati ed acquisiti tutti i necessari pareri, tra i quali ricordo quello di Unesco. La città di Vicenza, peraltro, riceve una serie di opere non strettamente dovute, ma complementari all’infrastruttura ferroviaria, tali da generare un volano notevole e un rilevante ammodernamento della rete infrastrutturale viaria cittadina”.