L’attesa svolta è arrivata nelle scorse ore, finalmente la Tav veneta e il potenziamento della Venezia-Trieste hanno un nuovo commissario in pectore, il dirigente di Rfi Vincenzo Macello. La linea del Mit (ministero delle Infrastrutture e Trasporti) e della ministra Paola De Micheli era chiara da subito: i commissari per autostrade, ferrovie e porti sarebbero stati scelti fra chi già se ne occupa.
Certo è che l’ingegner Macello dovrà sdoppiarsi su non pochi fronti, dato che oltre ai progetti del Nordest, sarà nominato anche commissario del completamento-raddoppio fra Genova e Ventimiglia, ma anche del Potenziamento e sviluppo della direttrice Orte-Falconara e della linea Roma-Pescara.
Forse 5 incarichi commissariali per una sola persona sono davvero troppo, soprattutto se i tempi per realizzarli iniziano ad essre stretti, ma intanto per l’ufficialità bisognerà attendere l’iter parlamentare. Anche se non si attendono grossi scossoni.
Inoltre per quanto riguarda il Veneto pare che la tratta Verona-Fortezza possa essere affidata a Paola Firmi, responsabile della Direzione tecnica Rfi. Opera che ha bisogno di una vera accelerazione, dato che dovrà essere pronta per l’apertura del tunnel del Brennero nel 2026.
Ma quello che preoccupa restano i costi: la tratta Brescia-Padova costa 8,6 miliardi (finanziati dal Mit solo 89 milioni), la tratta Brescia-Verona costa 3.430 milioni, la Verona-Bivio Vicenza oltre 3 miliardi, l’attraversamento di Vicenza 805 milioni, tutte con finanziamenti ancora parziali e sulla Vicenza-Padova non è stato messo ancora un euro. E per questo diventa necessario poter accedere quanto prima ai soldi del Recovery Fund.