Tra le dolci colline del Prosecco, è ormai guerra totale per il controllo del Consorzio Docg. Il prossimo 15 marzo si dovrebbe votare per il rinnovo del consiglio di amministrazione e per la presidenza, ma il cda è spaccato e il presidente uscente, Innocente Nardi, è in minoranza.
Il Ministero delle Politiche Agricole avrebbe ordinato al consiglio di amministrazione di cambiare le liste dei candidati e di rinviare le votazioni al 31 marzo, ma la fronda dei “ribelli” non ci sta. E così, Coldiretti è contro Confagricoltura, il presidente uscente Nardi, è contro quello in pectore, Ludovico Giustiniani e il Ministero è contro il consiglio di amministrazione della Docg di Conegliano-Valdobbiadene.
Mercoledì sera, la maggioranza cappeggiata da Giustiniani, contravvenendo a quanto richiesto dal Dipartimento delle Politiche competitive della qualità agroalimentare del Ministero, ossia di riaprire le liste per consentire la candidatura di Fabio Piccolin, ma anche per aggiornare i diritti di voto all’ultima vendemmia, facendo quindi slittare il voto al prossimo 31 marzo, ha semplicemente deciso di ignorare la pec giunta dal Ministero, ribadendo la data del 15 marzo per le votazioni.
Lo scontro con il Ministero potrebbe rivelarsi pericoloso, al punto tale da mettere a rischio la stessa sopravvivenza del Consorzio, perché da Roma potrebbero revocare il cosiddetto diritto all’ “erga omnes”, cioè il diritto della Denominazione di rappresentare non solo i soci diretti, ma anche tutta la filiera del Prosecco Superiore, viticoltori, vinificatori e imbottigliatori.
Il danno di immagine sarebbe incommensurabile e, pur essendone tutti più o meno consapevoli, ognuno rimane comunque arroccato sulle proprie posizioni.
A tutto ciò si è aggiunta anche la querelle tra Coldiretti e Confagricoltura, con Giorgio Polegato, che in rappresentanza della prima, attraverso una nota, ha fatto sapere di essere stupito e amareggiato per il voto dei “ribelli”, “perché il Consorzio non può non tutelare tutti gli interessi di tutte le sue componenti. Chiediamo pertanto il rispetto delle regole.”
Non si è fatta attendere molto la replica di Confagricoltura Treviso, che attraverso il suo presidente Giangiacomo Gallarati Scotti Bonaldi, ha lanciato la sua stoccata: “Le associazioni non dovrebbero intromettersi in maniera prepotente nelle dinamiche esistenti tra i soci del Consorzio e tra i consiglieri di quest’ultimo”.