Tregua sul Mose, congelato lo sciopero in occasione del sollevamento di oggi, 10 settembre. È la decisione presa da Cgil,Cisl e Uil Venezia (confederali e con le rispettive categorie dei meccanici, dei chimici e degli edili) dopo l’incontro con la Rsu delle tre aziende: Consorzio Venezia Nuova, Thetis e Comar. “Mercoledì pomeriggio – spiegano i segretari provinciali Ugo Agiollo, Paolo Bizzotto e Igor Bonatesta – abbiamo avuto un incontro con Ilaria Bramezza, Capo Dipartimento per le opere pubbliche del MIT, Fabio Riva, Provveditore Opere Pubbliche Nordest (a interim) e Massimo Miani, liquidatore del CVN”.
“La prima notizia buona è che questo tavolo, al quale adesso partecipa in pianta stabile il Ministero, assume carattere permanente ed è già riconvocato per il prossimo 16 settembre. Ma la novità più importante che è emersa, grazie ai due atti siglati il 1° settembre dal commissario al Mose, dal CVN, dal Ministero delle Infrastrutture e Trasporti e dal Provveditorato alle Opere Pubbliche, è che a partire da settembre, a ogni sollevamento di prova (o effettivo) corrisponderà una cifra che il Provveditorato pagherà a CVN. Essa, in quota parte, sarà poi girata a Comar e Thetis. Si tratta di una cifra esigibile in tempi strettissimi: in questo modo potranno essere pagati gli stipendi di agosto (che altrimenti, nella migliore delle ipotesi, sarebbero arrivati a ottobre inoltrato) e dare continuità ai pagamenti per i mesi successivi”, spiegano.
“Inoltre il CVN si è impegnato a presentare istanza al Tribunale, entro i primi giorni della settimana prossima, per sbloccare le mensilità di luglio e dei primi giorni di agosto dei dipendenti Comar. «Il prossimo 13 settembre è in programma una nuova assemblea dei lavoratori-, aggiungono in conclusione i sindacati- Il 16 settembre quindi, al Tavolo permanente, faremo il punto per vedere se il meccanismo funziona, se i pagamenti saranno partiti, e ragioneremo sulla costituzione dell’Autorità, sul completamento dell’opera, sulla garanzia occupazionale e sull’organizzazione del lavoro. La fiducia delle organizzazioni sindacali e dei lavoratori ora si poggia sul mantenimento degli impegni presi. In caso contrario, la risposta dei lavoratori sarà ferma e decisa e destinata a inasprirsi”.