Si sta parlando da mesi del Treno delle Dolomiti, ma adesso è tempo di decisioni. La Regione non si sbilancia ancora, ma si apprende che è stato fissato un tavolo tecnico, il 17 giugno a Belluno, con i sindaci interessati. Al centro la delicata scelta del tracciato.
“Faremo un incontro a Belluno – ha spiegato ieri l’assessore regionale ai Trasporti, Elisa De Berti – con l’ingegnere Helmuth Moroder (incaricato dalla Regione Veneto di eseguire tutti gli approfondimenti e le elaborazioni tecniche sull’idea del treno) e tutti i sindaci interessati. Tra oggi e domani partiranno le convocazioni”.
La Comunità di Cadore ha riproposto la tematica sviluppata nel 2017 con l’accordo dei sindaci cadorini sul tracciato per il proseguimento ferroviario da Calalzo verso nord. “Chiederemo un incontro alla Regione per ricordare la nostra posizione, il nostro progetto sul tracciato che collegherà Calalzo con Cortina, progetto condiviso dai sindaci”, precisa il presidente dello storico ente Renzo Bortolot. Il percorso sul quale si sono accordati gli amministratori cadorini, tanto da essere stato chiamato «variante dei sindaci» è: da Calalzo a Cortina passando per Auronzo.
“Il fatto che faccia un incontro in provincia è positivo – afferma Paolo Selva Moretti, del comitato che sostiene la via agordina -. È quello che noi abbiamo sempre chiesto: convocare un tavolo tecnico per decidere il migliore tra i tracciati, per l’interesse provinciale. Il treno è una struttura di ampio respiro che ha una valenza provinciale, anzi veneta con lo sbocco a nord. La spesa è grande, stiamo parlando di un miliardo di euro e anche la scelta deve essere ben ponderata tra i 4 tracciati, non deve essere di pancia, ma di testa”.
Anche il tracciato agordino parte da Ponte nelle Alpi (il punto comune per tutti 4 i tracciati), ma raggiunge Cortina per la valle del Cordevole: passa per Belluno, Agordo, Cencenighe, Alleghe Caprile e tramite galleria arriva infine a Cortina. “L’Agordino, essendo baricentrico rispetto alla provincia, – prosegue Selva Moretti – riesce a collegare tutte le valli. Striamo cercando di fare gli interessi della provincia non le guerre tra le vallate. Ci siamo confrontati anche con ditte che lavorano in campo ferroviario e hanno confermato che quello agordino è un progetto ben dettagliato, quasi un progetto preliminare”.