Il summit in videoconferenza sul futuro del Tribunale rodigino, tra il Ministero della Giustizia, il Demanio, Il Sindaco Edoardo Gaffeo, il Procuratore capo Carmelo Ruberto, il Prefetto Maddalena De Luca e il Presidente del Tribunale Angelo Risi, non ha portato nulla di nuovo, se non l’aver sgomberato il campo sulla percorribilità di due ipotesi molto dibattute.
L’ex Casa Circondariale di via Verdi, unica sede che avrebbe potuto avere tutte le carte in regola per la nuova cittadella della giustizia e che avrebbe messo d’accordo tutti, può considerarsi una partita chiusa dall’aggiudicazione da parte del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, di un bando di 8,6 milioni di euro, ad un’associazione di imprese molisane, per la realizzazione del nuovo istituto penale per i minori del Triveneto, che verrebbe trasferito da Treviso, dove si trova attualmente, a Rovigo. Nulla di percorribile anche per la ex Caserma Silvestri, assegnata al Ministero delle Finanze.
Come ha voluto sottolineare il Prefetto De Luca, “l’incontro è stato chiarificatore su cosa non può essere realizzato” ed effettivamente questo potrebbe essere già un primo passo. Il Presidente del Tribunale Risi ha ribadito che le esigenze del Palazzo di Giustizia “non sono mutate di un millimetro”, alludendo alla necessità di individuare una sede, di almeno 10mila metri quadrati, che possa accogliere tutti gli uffici che oggi sono disseminati in diversi punti della città. Per Risi è del tutto indifferente che questa nuova sede possa essere in centro o fuori, “non ci riguarda”.
Il Sindaco Gaffeo si è detto soddisfatto dell’incontro, per aver ottenuto il via libera ad un confronto condiviso, tra le strutture tecniche di Ministero, Demanio e Comune: “Nelle prossime settimane ci dedicheremo insieme a diverse valutazioni, partendo dal presupposto che in centro storico ci sono diversi spazi e edifici in cerca di una nuova destinazione”.
Si è parlato anche della possibilità di una “passerella”, intesa come struttura di congiunzione, tra diversi palazzi pubblici. Sarà comunque il confronto tecnico a definire quali possano essere le soluzioni più appropriate e percorribili.