Domani mattina, mercoledì 30 dicembre, come programmato da tempo, si svolgerà un incontro in videoconferenza, organizzato dal Ministero della Giustizia, per discutere del futuro del Tribunale della città. Saranno presenti oltre ai responsabili locali del Demanio, il Sindaco Edoardo Gaffeo, il Procuratore capo Carmelo Ruberto, il Prefetto Maddalena de Luca e il Presidente del Tribunale, Angelo Risi. E, nonostante la questione si trascini ormai da anni, pare che, ancora una volta, tutti arriveranno senza una proposta concreta.
Nel frattempo, ha destato non poco clamore il fatto che la decisione di destinare l’ex casa circondariale di via Verdi, al nuovo carcere minorile regionale, per Veneto, Friuli Venezia Giulia e Trentino Alto Adige, non sia partita da Roma, e quindi dal Ministero di Giustizia, come si era sempre creduto.
La denuncia è partita dal neo-Comitato per il Tribunale in Centro, che cercando di ricostruire i passaggi che hanno portato al trasferimento del carcere minorile da Treviso a Rovigo, ha potuto verificare che, l’ex casa circondariale, una volta dismessa dal Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria, nel 2017, era tornata in carico al Demanio regionale e che da allora sia stata espressa solo una “manifestazione d’interesse”, da parte del Dipartimento dei minori.
Come ha voluto sottolineare l’avvocato Lorenzo Pavanello, portavoce del Comitato, “noi rodigini eravamo certi che il trasferimento del carcere minorile, fosse stato esclusivo frutto di decisioni centrali, imposte alla città, ma ora coltiviamo dubbi in proposito”. Sembra infatti che anche se il bando per i lavori sia stato pubblicato dal Ministero delle Infrastrutture, al Ministero della Giustizia, “non risulti alcuna documentazione in merito alla successiva destinazione della struttura”.
Oltretutto, anche a Treviso, il trasferimento del carcere sta creando non poche preoccupazioni, ai circa quaranta agenti di polizia penitenziaria e alle loro famiglie, anche in considerazione del fatto che nessuno ha dato loro informazioni sulle tempistiche e le modalità dello spostamento.
Domani pertanto, oltre alla ricerca della “migliore soluzione possibile” per la futura cittadella della giustizia, ci sarà l’occasione di fare anche un po’ di chiarezza su quanto sollevato dal Comitato.