Anche a Rovigo, come è già successo a Vicenza, si fa sempre più fondata l’ipotesi di portare il Tribunale fuori dal centro storico, magari in una “cittadella della giustizia”, costruita ad hoc.
Il sindaco Edoardo Gaffeo, totalmente contrario a questa ipotesi, s’impegna sin d’ora a contrastare il progetto, pur rimanendo “nei limiti del mandato del consiglio comunale, che, all’unanimità, aveva chiesto di allargare l’attuale sede, nell’ex Casa Circondariale di via Verdi, bloccando il progetto del carcere minorile regionale, previsto in quella struttura”.
Il Ministero della Giustizia, che in questi casi ha facoltà di decidere in autonomia, “di fatto ha confermato che invece il carcere minorile non può essere bloccato”. Così il Sindaco, pur assicurando di prendere in considerazione altre possibilità, ammette che non sia facile individuare spazi con le caratteristiche richieste dai vertici del Ministero, che hanno sostanzialmente l’esigenza di concentrare tutti i servizi in un’unica sede.
Così, una dopo l’altra sono state scartate, l’ex caserma dei Vigili del fuoco di via Donatoni; l’ex caserma dell’Esercito di via Gattinara; l’ex Genio civile in corso del Popolo; le ex sedi della Banca d’Italia di via Piva e di via Mazzini e l’ex Ospedale “Maddalena in Commenda”.
Nel frattempo, Enrico Ubertone, Presidente dell’Ordine degli avvocati, ricorda all’amministrazione che “già da un anno, l’Ordine ha presentato uno studio di fattibilità, contenente varie proposte, che tengono conto di tutte le specifiche richieste dal Ministero” e, di essere a disposizione per qualunque forma di confronto.