Il nuovo decreto su immigrazione e sicurezza ottiene il via libera del Consiglio dei ministri: l’intesa costruita all’interno della maggioranza prevede la reintroduzione della protezione umanitaria, andando di fatto a smontare le politiche sull’immigrazione del precedente governo gialloverde, un cambio di rotta, sembra propria il caso di dire, che sta già facendo parecchio rumore.
Le nuove norme, secondo il segretario dem, Nicola Zingaretti, ripristinano «umanità e legalità», nel testo infatti è prevista la cancellazione delle multe milionarie alle navi ong: per le navi che violano il divieto di navigazione le sanzioni saranno infatti comprese tra 10 mila a 50 mila euro, ma potrà esserci il carcere fino a 2 anni per gli “attivisti” che non si coordinano con le autorità marittime dei Paesi di bandiera e con quelle che intervengono durante i soccorsi. Inoltre i divieti e limitazioni al transito delle navi tornano di competenza del ministero delle Infrastrutture e non più del Viminale.
La permanenza nei Centri di prima accoglienza passa da 180 a 90 giorni, ma ancora prorogabili di altri 30 giorni se lo straniero è cittadino di un Paese con un accordo di riammissione. I richiedenti asilo potranno iscriversi all’anagrafe comunale e avranno la possibilità di convertire il permesso di soggiorno in permesso di lavoro e ottenere una carta di identità valida per tre anni, potranno inoltre tornare a svolgere lavori di utilità sociale.
Non è mancata una dura reazione del leader leghista, Salvini, che ha sottolineato come le modifiche siano state strumentalizzate e siano arrivate in un periodo nel quale il lavoro del governo dovrebbe essere indirizzato piuttosto alla lotta al Covid e alla ripartenza economica.
Arriva poi un inasprimento delle pene per il reato di rissa: una “norma Willy” (che prende il nome dal caso del pestaggio ai danni del giovane di Colleferro) che aumenta le pene per chi abbia partecipato a una rissa, facendo salire la multa da 309 a 2000 euro e la reclusione – se qualcuno resta ferito o ucciso – da un minimo di sei mesi a un massimo di sei anni (ora va da tre mesi a cinque anni).
Infine per i protagonisti di disordini o di atti di violenza il questore potrà disporre il Daspo da specifici locali o esercizi pubblici e se questo viene violato c’è la reclusione fino a due anni e una multa che può arrivare a 20 mila euro. Pene più pesanti anche per gli spacciatori e una norma per contrastare il traffico di droghe via web.