L’Associazione Veneziana Albergatori torna a far sentire la propria voce, attraverso il suo presidente Vittorio Bonacini, liquidando l’ex decreto Ristori 5, ora bozza del decreto Sostegni, come semplicemente inadeguato e contestandone radicalmente i parametri adottati.
La situazione di Venezia è particolarmente critica, perché essendo città d’arte ha assistito ad un crollo verticale delle presenze turistiche, ma anche perché, allo scoppio della pandemia, era ancora nel pieno della drammatica crisi creata dall’Acqua granda dell’autunno 2019.
Bonacini parla delle bozze del decreto Sostegni come “inacettabili” e definisce senza mezzi termini quanto previsto dall’articolo primo, in materia di indennizzi, “offensivo e scandaloso”, per l’incongruità tra le reali perdite subite e i ristori previsti dallo Stato.
Ma siccome, “c’è ancora tempo per correggere le bozze”, ciò che l’Associazione chiede a gran voce è innanzitutto che il calcolo del danno subito prenda come riferimento l’intero periodo di pandemia, ossia dal marzo 2020, al marzo 2021; poi che vengano eliminati sia il tetto dei 5 milioni di fatturato annuo, che i 150mila euro per impresa.
Se il tetto dei 5 milioni infatti penalizza le imprese medio-grandi, il limite dei 150mila euro danneggia tutte quelle società che hanno più di una struttura ricettiva.
Altra questione del contendere è quella relativa al calcolo per la determinazione dei ristori, che secondo il ministero, dovrebbe basarsi sulla comparazione degli introiti dei mesi gennaio-febbraio 2019 con quelli 2021, ma come sottolinea Claudio Scarpa, direttore dell’Associazione, “i primi due mesi dell’anno per Venezia sono bassa stagione e in questo modo ci arriverebbero solo le briciole”. Per fare un calcolo corretto e avere conseguentemente dei ristori adeguati, “bisognerebbe mettere a confronto il periodo marzo 2019/febbraio2020 con quello marzo 2020/febbraio2021”.
Del resto, come ribadito più volte anche da Paolo Bianchini del M.I.O. il Movimento Imprese Ospitalità, o lo Stato entra nell’ordine di idee di salvare il settore del Turismo, intervenendo velocemente e in maniera adeguata, o molte delle nostre strutture ricettive finiranno in mano alle mafie, o nel migliore dei casi a multinazionali che se le porteranno via con nulla.