“Il Veneto è turismo e sono soddisfatto che anche il Ministro Garavaglia abbia avuto questa percezione incontrando gli stakeholders di questo comparto economico fondamentale per la nostra economia. Ha toccato, infatti, con mano la grande capacità di questa filiera di fare squadra, una sinergia che conferma il turismo come prima industria della nostra Regione, con 18 miliardi di fatturato, ma anche la regione d’Italia più visitata, con 72 milioni di presenza all’anno”.
L’ha detto il Presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, nel corso del punto stampa a Palazzo Balbi, che ha fatto seguito all’incontro di ieri fra il Ministro al Turismo, Massimo Garavaglia, l’assessore regionale al Turismo, Federico Caner e i rappresentanti delle associazioni di categoria del settore turismo, i quali hanno avuto modo di presentare progetti e istanze utili a far ripartire il settore trainante dell’economia Veneta.
“Il turismo è sempre stato un business frutto della sinergia tra imprese, comunicazione-promozione, e territori. Questo per dire che prima del Covid eravamo la Regione con meno disoccupazione, oggi ne usciamo con le ossa rotta, con 50-60mila posti di lavoro persi e di questi almeno 35mila riguarda il mondo del turismo – ha detto ancora Zaia -. Ma non è nelle nostre corde guardare al passato, anzi. Il futuro ci dimostra che ci sono nuove generazioni di imprenditori pronte a raccogliere l’eredità per ripartire. In Veneto c’è tutto quello che un turista cerca, con un vantaggio. Quello di saper garantire un turismo sicuro”.
“Le categorie non hanno pianto, al contrario – ha detto l’assessore Caner a margine dell’incontro –, avendo come unico obiettivo quello della ripartenza, al Ministro hanno chiesto delle misure molto concrete. Come la proposta di prevedere la defiscalizzazione anche per i lavoratori stagionali: allo stato attuale infatti si fatica molto a trovare personale e provvedimenti quali il reddito di cittadinanza hanno messo in difficoltà anche le imprese di questo settore. La questione è comunque comune anche alle altre regioni: in Veneto però le prenotazioni stanno arrivando, sono molte e noi siamo pronti a ripartire”.
“In questo momento ci stiamo impegnando per far ripartire il turismo, mettendo tutte le nostre energie nel sostenere gli imprenditori di settore nell’incontro domanda-offerta, ma è necessario una riflessione seria sul grave calo dell’occupazione registrato nel 2020, considerando che la ripartenza difficilmente potrà farci ambire ai numeri del 2019”. Queste le parole l’Assessore regionale al lavoro Elena Donazzan dopo l’incontro con il Ministro del Turismo Garavaglia.
Secondo i dati Istat, lo scorso anno nei settori del commercio, alberghi e ristoranti in Veneto hanno lavorato in media 389.000 lavoratori a fronte dei 431.000 del 2019 e dei 425.000 del 2018. I dati provvisori relativi ai primi quattro mesi del 2021 (periodo caratterizzato da forti restrizioni) mostrano ancora un forte calo della domanda di lavoro nel settore turistico, sia rispetto al 2020 (considerato il buon andamento dei primi due mesi dell’anno pre pandemia) sia soprattutto rispetto al 2019 (-78%).
“Tutto questo si ripercuote inevitabilmente sul piano dell’occupazione – precisa l’Assessore Donazzan -, non potendo prevedere facilmente il proprio fabbisogno in termini di risorse umane/personale, le imprese prediligono l’assunzione di lavoratori part-time, stagionali, a chiamata, a tempo determinato, ecc. A ciò si sommano meccanismi e distorsioni interni al settore, difficili da spezzare: molte località (soprattutto quelle di mare, montagna e lago) sono ancora troppo vincolate alla stagionalità”.