Un assessorato al cibo, massima attenzione all’innovazione per le imprese agricole trevigiane, risorse idriche al centro delle politiche regionali e semplificazione burocratica ecco le richieste di Coldiretti Treviso a i candidati alle prossime elezioni regionali.
Si tratta di un decalogo di priorità per il settore agricolo e agroalimentare che durante l’emergenza sanitaria ha dimostrato tutta la sua centralità. “I dieci punti sono richieste chiare – spiega il presidente Giorgio Polegato – dall’assessorato al cibo al completamento delle infrastrutture, sia fisiche che digitali, all’attenzione verso le nuove generazioni di imprenditori alla strategicità del capitale umano per la ricerca e sperimentazione. L’alimentazione sana e a base di prodotti locali nelle mense collettive e nella ristorazione, insieme a filiere forti e sostenibili sono la chiave di volta per una regione che fa dell’identità il suo baluardo”.
Per riaffermare il lavoro di oltre 15 mila imprese agricole della Marca trevigiana, Coldiretti Treviso invoca una politica economica che sostenga la filiera agroalimentare per dare valore al territorio ed equilibrio nella redistribuzione del reddito, ma anche le aggregazioni tra le cooperative di produttori per non essere in balia delle multinazionali.
Tra le richieste ritorna all’attenzione sulla legge regionale del Km Zero, quella agrituristica che non può non tener conto di quanto sperimentato durante il Covid 19, l’aggiornamento della normativa dell’agricoltura sociale per riconoscere i parametri sanitari delle fattorie che offrono servizi ed assistenza alle fasce deboli, l’adeguamento della norma per arginare la povertà e infine l’appello alla Regione affinché sia parte attiva nella creazione di un nuovo patto identitario di filiera.