Il Premier Giuseppe Conte, dopo quasi un mese di silenzio, è apparso ieri, prima alla festa del Fatto Quotidiano e poi, in serata al Forum Ambrosetti a Cernobbio, affrontando diversi temi, tra politica ed economia.
Sulla questione Covid-19, prima ha dato un po’ di numeri, sbagliandoli, poi ha spiegato che i vari decreti, Liquidità, Cura Italia e Rilancio hanno permesso di salvare almeno due punti di Pil. Ha assicurato che non ci sarà un secondo lockdown, perché adesso il Paese è preparato a gestire un’eventuale seconda fase, in maniera mirata e circoscritta.
Per quanto riguarda poi i verbali del Comitato tecnico-scientifico, ha specificato che non sono mai stati secretati, ma semplicemente tenuti riservati.
Sulle prossime Elezioni Regionali , ha ribadito che non incideranno in alcun modo sul suo governo, certificando di fatto le difficoltà della sua compagine. Ha assicurato che non ci sarà mai un Partito Conte.
Sul Referendum, ha riaffermato, il suo favore per il SÌ, specificando che non sarà qualche parlamentare in meno a mettere a repentaglio la democrazia italiana. Per la prossima Legge Elettorale, vedrebbe bene un ritorno alle preferenze.
Ha poi aggiunto che i rapporti con Berlusconi, che ha sentito proprio in questi giorni per gli auguri di pronta guarigione, e con Meloni sono istituzionali e discreti, mentre ha lamentato difficoltà telefoniche con Salvini.
Conte ha espresso sentimenti di stima e riconoscenza nei confronti del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che vedrebbe bene per un secondo mandato.
Ha poi parlato di Draghi, come una vera Eccellenza del Paese, sostenendo di non averlo mai considerato un rivale e, anzi, di avergli proposto la Presidenza della Commissione Europea, da lui declinata per ragioni di stanchezza. I più maligni sostengono invece che le cose siano andate in maniera un po’ diversa: avendolo fatto a titolo personale, dimenticando quindi di confrontarsi con l’asse fraco-tedesco e, non essendo uno dei Premier più autorevoli della storia d’Italia, abbia costretto Draghi alla ritirata.
Per quanto concerne la crisi economica e il grave crollo del Pil, si è detto moderatamente ottimista per i segnali positivi che arrivano da più parti, sostenendo che con i soldi del Recovery Fund, si potrà reinventere il Paese scegliendo una serie di progetti strategici per il futuro.