A Padova, è iniziata da due giorni e durerà fino al 18 gennaio 2021, una mostra dedicata alla Festa delle Luci, la Hanukkah, della tradizione ebraica, che viene celebrata dal 10 al 18 dicembre.
“Una luce dirada l’oscurità” è il titolo del progetto, una mostra diffusa, per valorizzare le diverse realtà museali della città, creando forme di collaborazione strategica.
Venti Chanukkiot, i tradizionali candelabri ebraici, provenienti dalla Fondazione Arte Storia e Cultura ebraica di Casale Monferrato e del Piemonte orientale, nei luoghi simbolo di Padova, che portano la firma di designers d’eccezione, che si sono cimentati a reinterpretare un oggetto rituale ed antichissimo, attraverso un linguaggio personale e contemporaneo.
“La Festa delle Luci a Padova vuole essere un evento corale: la bellezza di una città e le sue potenzialità culturali, legate al suo essere plurale”, come ha spiegato la curatrice dell’iniziativa, Gina Cavalieri, vice-presidente della Comunità Ebraica.
E così, il Palazzo della Ragione, il cortile pensile di Palazzo Moroni, il Salone dei Vescovi del Museo Diocesano, la Sinagoga e il cortile nuovo dell’Università, il Chiostro Generale della Basilica del Santo, e poi ancora il Museo della Padova Ebraica, che ospiterà la gran parte dei candelabri.
Tradizione e innovazione, rito e arte, ma anche un “racconto per metafore” perché “in questo momento, in cui la pandemia ha calato una coltre di buio, abbiamo bisogno di tenere accese delle luci”, ha sottolineato Cavalieri.
Infatti al storia narra che i Maccabei, nel 165 a.C., liberi dal tiranno, accesero i lumi nel tempio, per riconsacrarlo e, pur avendo poco olio, giusto per una giornata, videro le candele rimanere accese per otto giorni.