Una lunga scia di lutti ha colpito la comunità del Santuario di Monte Berico, tanto caro ai Vicentini. Solo nell’ultimo mese, sono venuti a mancare otto frati, tutti contagiati dal Covid-19. Il Rettore della comunità, padre Carlo Rossato, durante una delle ultime messe, è arrivato a chiedere ai fedeli di pregare per tutti i “fratelli morti per Covid”. E così, il messaggio è diventato virale su Whatsapp.
Come ha voluto chiarire padre Rossato, solo due dei frati venuti a mancare, appartenevano all’ordine dei Servi di Maria, cha da secoli ha in custodia il Santuario, gli altri sei erano in realtà degli ospiti, residenti del vicino Istituto delle Missioni, una struttura che ospita un’infermeria, “che accoglie molti confratelli con problemi di salute e che provengono anche da altre province”, intese come diverse aree territoriali dell’Ordine. Una specie di ospedale di lunga degenza per malati cronici o oncologici.
Il primo decesso è stato quello del Fratello Domenico Musolesi, bolognese, subito dopo, l’otto dicembre, giorno dell’Immacolata, è scomparso padre Giovanni Sessolo, originario del Trevigiano, poi è toccato ad Elio Peretto, teologo e biblista oltreché autore di un testo sui Vangeli per l’infanzia e, il giorno di Capodanno, è stata la volta di padre Ruggero Pitton, direttore per molti anni della Cappella Musicale di Monte Berico. Settimana scorsa è poi venuto a mancare padre Tiziano Civiero, anche lui originario del Trevigiano, il più “giovane” tra tutti i fratelli morti, che era stato, tra le altre cose, anche docente della Facoltà Teologica Marianum di Roma.
Gli unici due frati appartenenti alla comunità di Monte Berico erano padre Tito Sartori e padre Ubaldo Todeschini: il primo era stato “postulatore generale dell’Ordine”, ossia colui che si occupa delle cause di beatificazione e di canonizzazione, mentre il secondo era conosciuto come esperto di Storia della Chiesa.
È pur vero che tutti i fratelli venuti a mancare erano in età avanzata e che, quello che è accaduto a Monte Berico non è molto diverso da quanto è successo in molte residenze per anziani, ma ciò non toglie che lo sgomento e il dolore della città per la “sua” comunità di frati, siano forti e sentiti.