La campagna di crowdfunding “Un’altra faccia di Canova” lanciata nei mesi scorsi dai Musei civici per rinnovare il Museo Bottacin si è conclusa con uno straordinario risultato: 232 donazioni per un totale di oltre 14mila euro raccolti, più del doppio dell’obiettivo fissato. Va segnalata la caldissima adesione della città, per una esperienza che non aveva precedenti.
Con questo progetto il Museo Bottacin di Padova punta a ridare lustro a un capolavoro giovanile del grande scultore italiano Antonio Canova: una delle sue più grandi opere in terracotta esistenti, ingiustamente poco conosciuta ma – come scriveva Pietro Selvatico nell’Ottocento – plasmata da “un modellare accurato, morbido, gentile”.
Nel 1779 Antonio Canova ha 22 anni. Venezia, dove il giovane scultore sta svolgendo il suo apprendistato, vive i momenti finali della sua gloria con il penultimo doge. Il doge Paolo Renier ha rughe sul volto rotondo, il sottomento e una fossetta sotto l’occhio destro. Così, con la spontaneità della giovane età, lo ritrae Canova in questo busto, pieno di un calore assente dalle sculture più mature.
Il busto ha una storia travagliata, testimoniata anche da recenti analisi e restauri, e viene infine acquistato nel 1864 da Nicola Bottacin per quello che di lì a poco diverrà il suo Museo. L’obiettivo è stato quindi quello di raccogliere fondi per valorizzare l’opera in un nuovo e moderno allestimento, aanche altri preziosi dipinti e sculture.
Proprio per questo risultato Rete del Dono, la piattaforma dove si è svolta la campagna, che partecipava al Premio per la Cultura Rete del Dono e Ubibanca 2020, ha consegnato il 31 marzo una menzione speciale al Museo Bottacin, “per il coraggio dimostrato nel mettersi in discussione, con passione, dedizione e la creatività usata nella comunicazione sui social e nel coinvolgimento attivo dei propri stakeholder, nonché per il numero di donatori coinvolti”. Ha ritirato il premio Federica Franzoso, caposettore Cultura, Turismo, Musei e Biblioteche del Comune di Padova.
Il museo Bottacin
Nella sede del Museo Bottacin, a Palazzo Zuckermann, trova allestimento l’intera collezione di Nicola Bottacin, il facoltoso commerciante che nel 1865 legò alla città l’intero suo patrimonio d’arte e monete, riunito per lo più a Trieste intorno alla metà dell’Ottocento.
Le sale inziali del Museo sono dedicate alla presentazione della figura di Nicola Bottacin, attraverso il busto dello scultore Cameroni e il ritratto di Caratti, gli acquerelli del Rieger della sua villa di san Giovanni in Guardiela a Trieste e alcuni diplomi di onorificenze conferitegli dalla città di Padova. L’esposizione si articola quindi in due itinerari, uno dedicato alle opere d’arte, l’altro alla parte numismatica.