Per le Grandi Navi “occorre “urgentemente” una “soluzione di lungo periodo”, che dia massima priorità all’ipotesi di “impedire totalmente” l’accesso in Laguna, preferibilmente “reindirizzandole verso porti più adatti nell’area”. Lo scrivono gli organi tecnici dell’Unesco insieme alla proposta di inserire Venezia nei siti in pericolo.
Immediata la reazione del ministro della cultura Dario Franceschini: “Purtroppo la decisione Unesco era nell’aria da tempo. L’annuncio di un possibile inserimento di Venezia nella lista del patrimonio in pericolo sarebbe cosa grave per il nostro Paese e non c’è più tempo per esitare”. E aggiunge: “Abbiamo già fatto un passo importante nell’ultimo decreto legge con la destinazione definitiva dell’approdo delle grandi navi fuori dalla laguna adesso credo vada fatto di più come impedire da subito il passaggio delle grandi navi nel canale della Giudecca”.
Venezia è iscritta nella Lista Unesco dei siti Patrimonio dell’Umanità dal 1987. Se la città venisse inserita nella lista rossa dei luoghi in pericolo, che al momento comprende una cinquantina di siti, il Comitato Unesco chiederà all’Italia di sviluppare un piano d’intervento con misure correttive e presentare entro febbraio 2022 un rapporto di attuazione.
Nel documento l’Unesco, esprimendo la sua preoccupazione sottolinea in particolare che le soluzioni al momento trovate non sono sufficienti: “la proibizione “teorica” per l’ingresso di queste navi nella laguna non ha effetti pratici, poiché non vi sarebbe ancora un’alternativa alla laguna per l’ormeggio”, scrivono i tecnici, che sottolineano la necessità di una “soluzione di lungo periodo”, che dia massima priorità all’ipotesi di “impedire totalmente” l’accesso in Laguna, preferibilmente “reindirizzandole verso porti più adatti nell’area”.
“Ben venga la sveglia dell’Unesco al governo sul passaggio delle grandi navi davanti a San Marco, si rilancia così con urgenza la necessità di un’alternativa, e l’unica realistica e realizzabile in tempi brevi è quella proposta dal Comune ormai da anni: le grandi navi devono seguire lo stesso percorso delle navi merci, entrando per la bocca di porto di Malamocco e passare dal canale dei petroli per arrivare alla banchina Nord a fianco della Fincantieri, e le più piccole devono arrivare alla stazione Marittima per il canale Vittorio Emanuele, così nessuna nave passerebbe più per il bacino di San Marco”.
Così all’Adnkronos l’assessore allo sviluppo economico e al turismo del Comune di Venezia, Simone Venturini replica all’ultimatum lanciato dall’Unesco sul passaggio delle grandi navi davanti a Piazza San Marco, avvertendo che altrimenti Venezia finirà nella ‘black list’ delle città in pericolo.
E l’assessore veneziano risponde anche al ministro della Cultura Enrico Franceschini: “Non bastano i proclami, Franceschini ha fatto parte di governi, anche come ministro del turismo, dal 2013 ad oggi, ma di proposte concrete non mi sembra ne siano state fatte fino ad oggi per arrivare ad una soluzione realistica e sostenibile”.
E, ancora, sottolinea Venturini: “Il ministro Franceschini non dimentichi che l’Unesco non parla solo di grandi navi, il governo deve decidere sul rifinanziamento della legge speciale per la salvaguardia di Venezia e della sua laguna: stiamo parlando di almeno 150 milioni di euro all’anno, di poteri speciali per una città speciale come Venezia e di bonifica e riconversione di Porto Marghera- sottolinea- e vorrei che fosse chiaro: la sua vocazione industriale, dopo la bonifica e il disinquinamento dovrà essere confermata: ovviamente stiamo parlando di industria sostenibile e green, ma dobbiamo salvaguardare un patrimonio di 5 mila posti di lavoro”.
“Sono progetti che almeno da 10-15 anni stanno sulle scrivanie di vari ministeri, dossier lasciati lì e dove si è accumulata la polvere: adesso questo governo ha le persone giuste perché possano essere finalmente presi in mano e portati avanti – conclude l’amministratore veneziano -, non c’è più tempo da perdere, bisogna fare presto”.