L’Italia parte oggi con la terza dose per le persone immunocompromesse, trapiantati e malati oncologici con determinate specificità, circa tre milioni di pazienti. Si comincia lunedì 20 settembre, come annunciato nei giorni scorsi dal Commissario all’emergenza Covid, Francesco Paolo Figliuolo.
La situazione epidemiologica è stabile, in 24 ore ci sono stati 3.838 nuovi positivi (ieri 4.578) e 26 vittime (51 ieri), 263.571 i test effettuati con un tasso di positività all’1,45%. Oggi varie regioni si dicono pronte a partire con la terza dose, dalla Lombardia al Veneto alla Toscana.
In realtà per alcuni esperti si dovrebbe parlare di una dose aggiuntiva per il completamento del ciclo vaccinale primario di 2 dosi, per raggiungere un adeguato livello di risposta immunitaria. Si somministrerà almeno dopo 28 giorni dalla seconda, e il prima possibile se tale lasso di tempo è già trascorso. I vaccini sono quelli a mRna (Pfizer e Moderna).
Dieci le categorie destinatarie di questa dose addizionale. Poi verranno le dosi ‘booster’ per chi, a distanza di tempo, o forse per via delle varianti, ha bisogno di una dose di rinforzo a fronte del calo di copertura immunitaria come over-80, residenti nelle Rsa e sanitari. Questa da somministrarsi a 6 mesi dall’ultima dose.
Tema ancora caldo se la terza dose è per tutti. In questa fase, dice il presidente dell’Istituto superiore di Sanità, Silvio Brusaferro, su La Stampa “stiamo ancora valutando se, quando e a chi fare un’ulteriore iniezione. Il tema, comunque, non è una terza dose a pioggia”.