“Gran parte dell’investimento, 69,3 milioni, sarà destinato alle attività di ricerca e sviluppo per la validazione e produzione del vaccino anti-Covid. La restante quota (11,7 milioni) sarà utilizzata per ampliare lo stabilimento di Castel Romano (Roma), dove sarà prodotto l’antidoto – sottolinea una nota Invitalia –. Le agevolazioni concesse, in conformità alle norme sugli aiuti di Stato, ammontano a circa 49 milioni di euro: 41,2 milioni a fondo perduto e 7,8 milioni di finanziamento agevolato”.
Se le procedure e i test di sicurezza ed efficacia sul vaccino italiano andranno a buon fine, la fase 2 e la fase 3 dovrebbero concludersi a giugno. Successivamente è prevista la procedura di approvazione da parte delle Autorità di vigilanza sia europee che italiane per poter somministrare il vaccino, che potrebbe essere la soluzione definitiva al virus perché a differenza degli altri vaccini è monodose e può essere conservato in un normale frigo a 4 gradi.