“I dati ufficiali sulle vaccinazioni al Covid 19 certificano il drammatico ritardo del nostro paese. Mentre in Israele in pochi giorni è già stato vaccinato circa il 10% della popolazione, in Italia le operazioni procedono a rilento. Dai primi dati ufficiali si apprende che, ad oggi, delle 470 mila dosi arrivate, soltanto 45.000 sono state utilizzate“, si legge in una nota di Forza Italia.
“Il ministro Speranza in alcune dichiarazioni pubbliche, rilasciate il 28 dicembre scorso, aveva ipotizzato di raggiungere i 13 milioni di vaccinati entro il primo aprile 2021. Tenuto conto che la copertura vaccinale della popolazione richiede la somministrazione di una prima dose ed un successivo richiamo, si dovrebbero ipotizzare, secondo un rapido calcolo, una media di 290.000 vaccinazioni al giorno”, spiegano i deputati di Forza Italia Pierantonio Zanettin e Gloria Saccani Jotti, che hanno presentato una interpellanza al Ministro della Salute per capire come si possa, in meno di tre mesi, raggiungere l’obiettivo di vaccinare milioni di italiani e le ragioni della disparità di utilizzo delle dosi vaccinali sul territorio nazionale.
“Appare evidente – aggiungono – che, alle condizioni date, sono numeri assolutamente irrealistici. In questa primissima fase sono
state vaccinate soltanto 9000 persone al giorno. Tra l’altro il bando speciale indetto dal commissario Arcuri per il reclutamento
di personale sanitario, medici ed infermieri, da destinare alle vaccinazioni di massa della popolazione, è scaduto da pochi giorni e coloro che hanno presentato domanda sono ancora in attesa di una risposta. Appare evidente che la campagna di vaccinazione di massa procede nel nostro Paese in ritardo ed in modo confuso. Per provare solo ad avvicinare gli obiettivi che il ministro si è posto, bisognerebbe attuare uno sforzo supplementare, aumentando, compatibilmente con le problematiche inerenti la conservazione ad idonea temperatura dei vaccini, il numero dei siti di vaccinazione ed il personale addetto”.
I deputati di Forza Italia sottolineano inoltre come in questi giorni siamo emerse “preoccupanti divergenze tra regione e regione, con la Provincia di Trento, in cui è già stato utilizzato il 34,8% delle dosi messe a disposizione, ed il fanalino di coda delle regioni Abruzzo e Molise, in cui invece solo l’1,7% dei vaccini sono stati utilizzati”.
Il vaccino per lungo tempo è stato la nostra speranza per uscire dalla crisi in cui il Covid ci ha gettato, ed è strano che adesso, in un momento così importante, ad un passo dal traguardo, la vaccinazione di massa proceda a rilento. Il rischio è quello di uscire tardi da questa prolungata emergenza, ed essere così superati da altri paesi che si sono attrezzati meglio e più in fretta di noi.
L.M.